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martedì 21 marzo 2023

Review Party: "The High Mountain Court. I cinque regni di Okrith" di A.K. Mulford

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi inizia finalmente la primavera, anche se dalle mie parti è arrivata non con il sole ma con la pioggia. Attenderò che le giornate migliorino e le temperature risalgano, ma intanto parliamo di un libro che esce proprio oggi e che mi è piaciuto parecchio. Si tratta di The High Mountain Court. I cinque regni di Okrith, di A.K. Mulford, un fantasy new-adult pubblicato da Harper Collins, primo di una serie composta da ben cinque libri. Sembra che quest’anno non faccia che leggere libri sui fae e voi direte “ma non ti sei ancora stancata?”. No, affatto. La mia passione me la porto dietro da anni, da quando mi innamorai della serie Wicked Lovely di Melissa Marr e da allora ricerco sempre le sensazioni che mi diede e le sue magiche atmosfere (aspetto ancora che qualche CE porti in Italia The Iron Fey di Julie Kagawa). Detto ciò, sì, ho letto un nuovo romanzo con i Fae e mi è anche piaciuto. Certo, qualche piccola pecca non manca, ma guardando ad altri libri su questo filone direi che The High Mountain Court è uno dei più apprezzabili.
Ringrazio immensamente la casa editrice per la copia digitale inviatami in cambio di un’onesta opinione e per avermi inclusa in questo fantastico Review Party.

The High Mountain Court. I cinque regni di Okrith
di A.K. Mulford

Prezzo: 8,99 € (eBook) 18,50 € (cop. rigida)
Pagine: 450
Genere: fantasy new-adult
Editore: Harper Collin Italia
Data di pubblicazione: 21 marzo 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli

Remy, diciannove anni, teme di essere l’unica strega rossa ancora viva, ed è determinata a restare tale. Ma il Re della Corte del Nord, che ha massacrato la sua famiglia e messo una taglia sulle teste delle streghe rosse, ha altri piani: vuole distruggere la sua specie una volta per tutte. Quando i guerrieri che governano le Corti scovano il suo nascondiglio, Remy si ritrova faccia a faccia con Hale, l’affascinante – e molto determinato – Principe della Corte dell’Est. Lui ha bisogno di una strega rossa per mettere fine alla guerra con la Corte del Nord, e in cambio l’aiuterebbe a sfuggire ai nemici che la braccano. Eppure, nonostante l’innegabile attrazione che vibra tra loro, la giovane non è certa di potersi fidare. Al tempo stesso, se vuole salvare se stessa e la sua gente e aiutare il Regno a sbarazzarsi di un tiranno sanguinario, ha altra scelta? Così, con una guerra alle porte e i cacciatori di streghe alle calcagna, Remy accetta di partire insieme al principe alla ricerca di due potenti talismani che potrebbero aiutarli nella loro missione. Sarà un viaggio insidioso, e non solo per i pericoli che i due giovani dovranno affrontare. Perché il destino li ha fatti incontrare solo adesso, ma le loro anime potrebbero essere indissolubilmente intrecciate da sempre.

Quando ho iniziato a leggere The High Mountain Court non immaginavo minimamente che mi avrebbe preso sul serio, invece sono arrivata a fare le ore piccole pur di leggere sempre un capitolo in più. A.K. Mulford ci regala una storia che, sì, richiama sicuramente a molte altre - ormai pensare ad ACOTAR viene spontaneo quando ci sono di mezzo i fae - ma che a suo modo porta un po’ di novità e originalità, mescolando il mondo di questo popolo con quello delle streghe. La caratteristica che mi ha sicuramente conquistata è il fatto che la storia si prenda il suo tempo per entrare nel vivo ma la lentezza iniziale mai per un secondo mi ha annoiata. Ritroviamo senza dubbio alcuni cliché sia per quanto riguarda i personaggi che la storia in generale, ma l’autrice se l’è comunque cavata bene rendendo il tutto molto godibile; un romanzo, questo, che si potrebbe definire il guilty pleasure per eccellenza. Ho anche letto che ogni romanzo della serie avrà protagonisti differenti e penso sia un’ottima scelta, ogni libro è autoconclusivo e andrà ad approfondire storie diverse e sempre di più il worldbuilding (mi auguro). Ma veniamo a questo primo volume. La protagonista è Remy, una strega rossa costretta a nascondersi perché come lei ne sono rimaste davvero poche, anzi lei potrebbe essere l’unica superstite. Insieme a due amici, Fenrin e Heather, due streghe brune, conduce vita da nomade, spostandosi ogni volta che un cacciatore di streghe si mette sulle sue tracce o che avverte un pericolo qualsiasi. È stancante, ma è ciò che le ha permesso di sopravvivere tanto a lungo. Da quando Re Vostemur della Corte del Nord ha massacrato tutti i fae degli Alti Monti, trucidando anche la sua congrega autoctona, non le resta che vivere nell’ombra. Ovviamente deve stare attenta a non tradirsi usando il suo potere, perché se c’è una cosa che permette alle streghe di farsi riconoscere è una luminescenza che assume il colore della congrega d’origine quando si usa la propria magia. Remy riesce a mantenere sempre un profilo basso ma quando un giorno si imbatte in alcuni fae che potrebbero essere cacciatori di streghe, capisce che è il momento di fuggire di nuovo. La fuga non avrà successo, perché quei fae non sono cacciatori, in realtà, ma sono comunque interessati a lei e le proporranno un patto. La aiuteranno a riunirsi alle streghe superstiti della sua congrega se lei aiuterà loro a cercare due oggetti magici che potrebbero far sì che la guerra con il Nord finisca. Il fae che l’ha catturata altri non è che Hale, il principe ereditario della Corte dell’Est, anche conosciuto come il Principe Bastardo, primogenito di Re Norwood. Nonostante sia un figlio illegittimo gli è stato conferito ugualmente un titolo regale e si dice sia un principe guerriero. Il suo scopo è ritrovare il Principe perduto Raffiel, primogenito del Re della Corte degli Alti Monti, l’unico capace di brandire la Lama Immortale e mettere fine all’egemonia di Vostemur. Il desiderio di Remy di sapere dove siano riunite le altre streghe rosse della sua congrega è troppo forte e acconsente così al piano del Principe Bastardo. Da qui in poi inizierà un lungo viaggio fatto di tanti imprevisti, di momenti difficili, di ansie e di speranze, di nuove scoperte e di colpi di scena

Remy e Hale sembrano due poli opposti, sempre in contrasto, sempre in collisione, quasi a non riuscire a capirsi. Eppure arriverà il momento in cui entrambi vivranno sulla loro pelle un’esperienza che li segnerà e li avvicinerà, ma mai abbastanza perché per un po’ continueranno a negare, a resistere alla forte attrazione e intimità che si crea. Ovviamente ho amato tutta questa tensione emanata da questi due personaggi e sono stata contenta che non sia evaporato tutto nel giro di pochi capitoli ma si sia mantenuta abbastanza. Un’altra cosa che ho amato del romanzo è l’inaspettato elemento found family, con questi fae e queste streghe che trovano il modo di andare d’accordo, affrontando insieme un viaggio difficile e conoscendosi sempre più a fondo, instaurando un bel legame di amicizia. Ogni personaggio ha le sue qualità, la sua magia, le proprie caratteristiche e alla fine ci sia affeziona un po’ a tutti quanti. Remy per fortuna non è una di quelle protagoniste overpower con tutte le virtù del mondo e che sembra poter affrontare il mondo a mani nude. È una ragazza profondamente insicura, terrorizzata, che spesso e volentieri compie errori e non sa come rimediare. È una strega potente ma non si è ancora decisa ad accettare la sua magia e la sua identità. Si affida molto ai suoi amici, che sono una sorta di ancora di salvezza per lei, e non è del tutto capace di difendersi quando si presenta l’occasione. Però vuole imparare a farlo, non vuole più essere salvata dagli altri, vuole imparare a salvarsi da sola. Hale è un principe che si nasconde dietro una maschera di freddezza e indifferenza, solo per tenere gli altri lontani, ma ogni tanto quella maschera cade e Remy riesce a scorgere paure e preoccupazioni che difficilmente il principe mostrerebbe. Ed è solo grazie a questo spiraglio di luce che Remy decide di fidarsi di lui, di non scappare, perché sente che in fondo lui non è come appare. La loro storia d’amore vi farà sicuramente emozionare e vi porterà a leggere il libro con sempre maggiore voracità. Non mancano le scene spicy, perché ormai in questo genere di romanzi sono d’obbligo, a quanto pare, perciò se amate questo elemento lo ritroverete anche qui.

The High Mountain Court è stata una lettura piacevole, non la solita storia sui fae, direi, niente opulenza, balli sfrenati o vino incantato. Abbiamo corti in guerra, fae guerrieri, segreti nascosti, rivelazioni, un viaggio alla ricerca di oggetti magici, abbiamo la storia di un amore predestinato e una bella compagnia di personaggi. Il finale, in alcuni punti un po’ affrettato, è comunque ben concepito e sicuramente lascia molta curiosità sul secondo libro che avrà due protagonisti inaspettati che immagino non ci faranno rimpiangere Remy e Hale. Insomma, concedetevi questa lettura se cercate una storia avvincente che vi faccia rilassare qualche ora e vi conduca in un mondo crudele ma ricco di fascino.

Fonte immagini: Pinterest

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