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martedì 9 maggio 2023

Review Party: "Una magia infusa di veleno" di Judy I. Lin

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi si conclude il Review Party dedicato a Una magia infusa di veleno, di Judy I. Lin, un fantasy di ispirazione orientale uscito da poco per Mondadori, nella collana Oscar Fantastica. Purtroppo ogni volta che vedo un fantasy di questo genere la mia curiosità è troppo forte e mi ci fiondo. Desideravo tantissimo leggere questo libro, primo volume di una duologia basata sulla magia del tè, un argomento alquanto originale che mi ha fatto subito ben sperare. Ma le aspettative saranno state ripagate? Scopritelo nella recensione e, se non le avete ancora lette, recuperate le recensioni delle mie colleghe di avventura per conoscere altri pareri ;)
Ringrazio la casa editrice per la collaborazione e la copia digitale in omaggio in cambio di un’onesta opinione.

Una magia infusa di veleno
di Judy I. Lin

Prezzo: 11,99 € (eBook) 24,00 € (cop. rigida)
Pagine: 389
Genere: fantasy orientale, young adult
Editore: Mondadori (collana Oscar Fantastica)
Data di pubblicazione: 2 maggio 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli

Per Ning c'è solo una cosa più dolorosa dell'aver perduto la madre: sapere di averne causato la morte. Perché è stata lei che, inconsapevolmente, le ha preparato il tè avvelenato che l'ha uccisa, e che ora potrebbe portarle via anche la sorella Shu. Così decide di recarsi nella capitale e prendere parte alla competizione per diventare shénnóng-sh di corte, maestra nell'antica arte magica del tè. Il vincitore potrà anche chiedere alla principessa di esaudire un desiderio: per Ning potrebbe essere l'unica possibilità di salvare la sorella. Ma fra intrighi di corte, contendenti senza scrupoli e un bellissimo ragazzo che nasconde un segreto, a essere davvero in pericolo potrebbe essere proprio Ning.

Una magia infusa di veleno ha da subito attirato la mia attenzione per la sua trama e la sua splendida copertina, ma ormai sapete che ho iniziato a guardarmi dai libri che all’apparenza sono troppo belli per essere veri. Questo libro mantiene le sue promesse? È bello sia fuori che dentro? È proprio a questa domanda che volevo rispondere quando ho deciso di leggerlo e anche perché non so resistere ai romanzi che si ispirano alla cultura orientale. Questo, in particolare, si rifà alla leggenda di un dio cinese a cui appunto si attribuisce la scoperta del tè e diverse altre invenzioni nel campo dell’agricoltura. Devo dirvi la verità, il primo impatto non è stato dei più positivi, perché più leggevo più continuavo ad avere una sensazione di deja-vù che mi portava a ricordare un altro libro che ho letto lo scorso anno, Spin the dawn, di Elizabeth Lim. La prima parte e molti degli espedienti di questo libro sembrano coincidere con quelli di Spin the Dawn: una ragazza che nasconde la sua identità e finisce a corte per partecipare a una competizione al posto di un’altra persona; una gara indetta dalla principessa che promette un ambito premio a chi vincerà, nonché un posto nel Consiglio; diverse prove da affrontare, sempre più difficili, ma vuoi non essere in grado di farlo anche se hai una preparazione minima rispetto alla persona di cui hai preso il posto? Insomma, in Spin the Dawn la magia stava negli abiti e nel ricamo, qui sta nell’infusione del tè, ma essenzialmente le dinamiche sono le stesse. Non posso però dire che tutto il romanzo sia stato così, perché se in Spin the Dawn la protagonista uscirà poi da palazzo per mettersi alla ricerca di tre preziosi oggetti, qui ci muoveremo soltanto tra le mura del palazzo e la nostra protagonista, Ning, da aspirante Shennong-shi, sarà costretta a trasformarsi in una spia. Ma andiamo per gradi.

Ning è cresciuta in un luogo tranquillo, il Sù, non il più popolare dell’Impero di Dàxi. Con il padre medico e la madre shennon-shi, ha potuto fare esperienza tra medicina, tè e quant’altro, ma è sempre stata abbastanza svogliata nell’apprendimento. Eppure le sue doti naturali alla magia del tè non sono mai rimaste indifferenti alla madre, che in qualche modo l’ha sempre incoraggiata a imparare di più. Un giorno la madre muore per del veleno nel tè che le ha servito Ning e la sorella rischia la vita per lo stesso motivo. Ecco perché Ning decide di partecipare alla competizione a palazzo per diventare Shennong-shi reale, perché vuole salvare almeno la sorellina Shu e solo la principessa può aiutarla. Ma a corte troverà subito chi cercherà di ostacolarla e finirà invischiata in intrighi politici che metteranno a repentaglio l’Impero con numerosi tumulti, soprattutto dopo una scoperta sconcertante. Non le resta che lasciarsi coinvolgere, perché l’unico modo che ha per salvare Shu è scoprire chi ha avvelenato i panetti di tè e trovare l’antidoto prima che sia troppo tardi. In tutto questo trambusto, ovviamente, ci sarà chi le darà una mano, ma anche gente pericolosa che tenterà in tutti i modi di fermarla. E poi l’Ombra, qualcuno che si muove nell’oscurità e che Ning teme possa essere responsabile dei tè avvelenati. Ma sarà così o c’è qualcun altro dietro? A intrigare ancora di più, mettiamoci pure un misterioso ragazzo piombato improvvisamente davanti alla protagonista che sussurra dolci promesse ed elargisce sorrisi teneri e il gioco è fatto.

Potrei dire di essermi appassionata a questa storia, ma sarebbe vero solo in parte. Per quanto abbia trovato affascinante la magia del tè e le varie ricette legate ai diversi luoghi dell’Impero - elemento che sicuramente ha dato il tocco più originale a tutto il romanzo - non sempre sono riuscita ad apprezzarla. In primis per i motivi sopra citati di troppa somiglianza con Spin the Dawn (e andando avanti anche con La stirpe della Gru, di Joan He). In secondo luogo, la storia, da un certo punto in poi, si riprende e cammina su binari propri, ma lo stile dell’autrice non è sempre stato così impressionante. In alcuni momenti mi ritrovavo ad annoiarmi, in altri a divorare capitoli, in altri ancora a non capacitarmi di come rivelazioni importanti mi scorressero davanti agli occhi senza che venisse data loro la giusta enfasi. Insomma, un ritmo e uno stile non sempre centrati, nonostante diverse cose del romanzo siano valide e lo salvino. Una magia infusa di veleno è una storia da leggere senza troppe pretese, molto simile ad altre per certi aspetti (e quindi un po' deludente da questo punto di vista), ma le descrizioni del tè, della sua magia, degli shennong-shi e delle loro abilità le ho amate; colori, odori, sapori, è come se tutto questo si fosse amalgamato e avesse danzato davanti ai miei occhi in maniera elegante e delicata, ma poi, passando al resto, la magia fosse svanita per lasciare soltanto una storia non così speciale. Non mi sento di sconsigliare questo libro, perché ha il suo fascino, alcuni momenti e alcuni dettagli coinvolgono davvero, ma non è una di quelle letture che cambia l’esistenza. È una lettura leggera, che a tratti intrattiene bene, una lettura come molte altre di questo genere. Non troverete la novità migliore in assoluto in questo libro ma una storia a suo modo intrigante con elementi legati alla cultura cinese che senza dubbio amerete. Tutto ciò infatti che è venuto fuori tra leggende e altre curiosità legate a questo mondo è stato molto interessante da leggere ed è uno dei motivi per cui mi ostino a continuare a leggere romanzi come questo (qui troverete anche un glossario, alla fine del libro, che vi aiuterà a orientarvi meglio). Ho sperato che almeno la parte romance desse qualcosa in più, ma mi duole dirvelo, è davvero una parte irrisoria, che dà poca soddisfazione. Mi auguro qualcosa venga approfondito meglio nel secondo volume e che lo stile dell’autrice si dimostri più maturo. L’idea di fondo c’è, peccato che non tutto risulti così nuovo alla mia memoria di lettrice. Vedremo come andrà a finire, intanto il mio voto è un cauto 3,5.



Fonte immagini: Pinterest e Google Immagini
banner: @dolcicarloni

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