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lunedì 5 giugno 2023

Recensione: "Il grande magazzino dei sogni" di Lee Mi-Ye (a cura di Elena)

Buongiorno, lettor* e buon inizio settimana! ^^
Oggi per voi la recensione di un libro molto particolare e unico, Il grande magazzino dei sogni, di Lee Mi-Ye, letto dalla nostra Elena, che ci spiega perché lo ha amato e lo consiglia. Scoprite tutto nella sua recensione e fateci sapere se lo avete già letto o vi piacerebbe farlo ;) A presto!

Il grande magazzino dei sogni
di Lee Mi-Ye

Prezzo: 9,99 € (eBook) 18,50 € (cop. flessibile)
Pagine: 204
Genere: narrativa contemporanea, realismo magico
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 14 marzo 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli

Penny è in grande trepidazione: sta per avere un colloquio con il famoso signor Dollagut, l’illuminato proprietario del Grande Magazzino dei Sogni, il negozio su quattro piani più ambito della città. Un posto del tutto singolare dove si accede solo da addormentati e dove si vendono solo sogni. Sogni di ogni tipo, per tutti i gusti, organizzati per sezioni: sogni legati ai piccoli piaceri della vita o ai ricordi di momenti speciali, sogni esclusivi che permettono di incontrare chi non c’è più, sogni dedicati ai riposini di animali e bambini, edizioni limitate e bestseller senza tempo venduti a prezzi speciali. Dopo un colloquio enigmatico in cui Dollagut la interroga sul significato dei sogni, Penny viene assunta, ma l’euforia cede il passo allo sconforto quando si trova letteralmente travolta dalla quantità di clienti che ogni giorno assalta gli scaffali del grande magazzino. Mentre impara a orientarsi affiancando i colleghi più esperti, scopre anche il segreto che rende il Grande Magazzino dei Sogni un luogo così speciale: la magica funzione che ogni sogno porta con sé, la capacità di risvegliare emozioni sepolte, di far vivere sensazioni mai provate, e molto spesso di far superare traumi, come un lutto o la fine di una storia d’amore. Tra i clienti a caccia di sogni Penny incontrerà Jeong A-young, che si rifugia nei sogni per sfuggire alla solitudine, alla ricerca di una scintilla che possa scaldarle il cuore, o Hyeon Jong-seok, che nei sogni cerca la conferma di essere di nuovo pronto ad amare. Imparerà che un sogno premonitore, come quello di avere un bambino, è una piccola incursione nel futuro, e che persino gli incubi sono preziosi alleati per superare un momento critico della vita. Una favola contemporanea ricca di saggezza che celebra il potere misterioso dei sogni, capaci di influenzare le nostre scelte, anche se spesso non lo sappiamo.

"Allora veniamo al dunque... [...] Il tuo punto di vista sui sogni?"

Oggi partiamo con una domanda, come è solito fare Dollagut, il mentore della protagonista del libro di cui chiacchiereremo oggi. Un mentore che nello scorrere delle pagine diventerà anche una guida per noi lettrici e lettori. Un personaggio grazie al quale la lettura de Il grande magazzino dei sogni della scrittrice coreana Lee Mi Ye, pubblicata dalla casa editrice Mondadori, con la traduzione di Lia Iovenitti, si trasformerà in una scoperta. Il grande magazzino dei sogni è un fantasy, tra il realismo magico e il paranormal contemporaneo, caratterizzato da elementi soprannaturali e da elementi di slice of life e vita quotidiana. Un’unione che regala una favola moderna di formazione con una morale finale, che interroga la realtà e che fa riflettere su se stessi.

“<Che dire invece del sonno? Mentre dormiamo non succede niente. Stiamo immobili e facciamo solo passare il tempo. A parole è una bella cosa, il riposo. Ma di fatto ci sarà anche chi lo considera uno spreco di tempo. [...] Detto questo il Dio, ha affidato il tempo del sonno al terzo, il suo preferito. E poi gli ha ordinato di far sognare gli essere umani. Perché?>”

Leggere questo romanzo è stato come sfogliare un albo illustrato, per poi immergersi e ritrovare se stessi. Si viene, infatti, “catapultati tra le pagine di una fiaba surreale”: il prologo stesso ha il ritmo delle antiche favole socratiche sulle origini, che fanno riflettere tramite storie nelle storie, storie di tutti i giorni e storie per bambin*, dialoghi e conversazioni, domande e risposte, che racchiudono significati importanti di vita, promemoria perduti e riscoperti tramite le parole scritte, orali e “sognate”.

E le altre pagine piene di inchiostro di questo romanzo cosa regalano? Le risposte sono qui dentro, in ogni capitolo una sfaccettatura, un ostacolo, un bisogno che potremmo incontrare nel percorso di vita. Domande, dubbi, desideri ed emozioni contestualizzati e immaginati nel mondo onirico.

“Da quando lavoro qui, è stata una sorpresa dietro l’altra, ogni giorno. E quando penso, ‘Ormai non mi può meravigliare più niente’, succede qualcosa di ancora più incredibile.”

Iniziamo a girovagare per le vie di una delle città (di cui ci chiederemo fino alla fine se sia reale o una città fantasma che fluttua tra il mondo vero e quello della finzione), più strane e antiche, sviluppatasi in tempi immemori grazie al commercio di prodotti onirici, fino a diventare una grande metropoli, meta costante di turisti da tutto il mondo. Tra le sfavillanti e misteriose strade di una città popolata di cittadin* indaffarat*, turist* in pigiama e animali straordinari e fantastici, come i folletti o i Noctiluca (creature dall’aspetto rassicurante con il compito di coprire le persone addormentate con una delle cento vestaglie da loro trasportate), incontriamo la protagonista Penny. Una ragazza razionale e logica, dai capelli crespi a caschetto e maglietta oversize. Una ragazza normale, in cui facilmente ci si può immedesimare. Una ragazza alla ricerca di un lavoro, con mille dubbi sulla sua capacità di entrare in un nuovo mondo fatto di procedure e pratiche, grazie alle quali, però, scoprirà anche una passione che la coinvolgerà. Tra nuove conoscenze e guai in agguato, che la metteranno alla prova, Penny entra a far parte dell’équipe di uno dei negozi più famosi che vende sogni, un luogo misterioso che trasporta sulle nuvole, che sdogana i preconcetti e fa volare verso la realtà: il Grande Magazzino dei Sogni del signor Dollagut.

“<Come spiego queste cose agli umani in modo che le comprendano?> [...]
<Non serve che comprendano. Anzi forse è meglio che non sappiano. Lo accetteranno in modo naturale.>
<Almeno un nome! Miracoli? Illusioni?>
<Chiamali sogni e glieli farai sognare ogni notte.>”

Il sogno diviene un luogo concreto, inizialmente inconsapevole, per poi trasformarsi in un luogo consapevole, voluto, ricercato, per alcuni metafora di speranza, ricordo, ispirazione. L’elemento onirico serve da trampolino per ricongiungersi alla realtà, un luogo necessario per capire e capirsi, per scoprire e scoprirsi. Un ambiente che non è la realtà, ma una finzione, una possibilità, un potenziale. Il sogno è qualcosa di variabile e discontinuo, precario nella sua fluidità. Motivo per cui dev’essere affrontato con attenzione e non con superficialità: sognare il giusto, quanto basta, è naturale e riposante, un momento sicuro che fa stare bene, ma provare a viverlo è la parte più difficile perché necessita coraggio.

“<Mentre gli uomini dormono, tu fa’ in modo che le loro ombre invece siano sveglie.>
Ma per quanto intelligente, l’allievo non riusciva ad afferrare: <Intende dire fargli pensare e provare emozioni durante il sonno? E che beneficio ne trarrebbero?>.”

Cosa ci insegna la favola preferita del nostro mentore, “Il Dio del tempo e i tre allievi”, che ci accompagna tra le pagine del romanzo, tra le avventure di Penny, le storie delle e dei sognatori, di negozianti e di creatori di sogni? Si sogna perché l’essere umano è incompleto e il rischio di perdersi e di ammalarsi è alto, sia per coloro che guardano al futuro sia per coloro per restano avvinghiati al passato. Le donne e gli uomini, nei sogni, diventano ombre soggette al pericolo di vagare nella nebbia di un futuro di infinite possibilità, ma fumose mai certe, o di sprofondare in una grotta oscura tra ricordi nostalgici. “Perciò il Dio ha consegnato il sonno per aiutare gli esseri umani”: dormire profondamente, infatti, aiuta le preoccupazioni di ieri a sciogliersi come neve al sole, ritrovando le forze per affrontare l’oggi. Attraverso il sonno a ciascuno è data la possibilità di mettere ordine nelle cose di ieri e prepararsi a quelle di domani. E così il tempo dei sogni non è più un tempo inutile, ma un momento in cui l’inquietudine risplende: è possibile trasformare un trauma o una paura in un traguardo. Ogni capitolo del romanzo racconta una tipologia diversa di sogno, realizzato con caratteristiche e per momenti specifici e per coloro che desiderano un percorso mentale e un miglioramento della propria autostima, affrontando lo spettro delle emozioni umane, come tristezza, euforia, malinconia. E proprio con questa moneta i clienti e le clienti pagheranno con la metà esatta di ciò che hanno provato in sogno.

“Il valore dei sogni dipende sempre dal cliente: se il cliente scopre delle cose o meno. È importante che le scopra da sé, senza che gli vengano spiegate per filo e segno. Quelli sono sogni di buona qualità.”

Cosa ci regala questa favola? Come nei migliori racconti, ci ricorda che la risposta, l’equilibrio, il coraggio, la speranza sono dentro di noi, portatori di storie future e momenti passati, che ci rendono esseri unici e irripetibili, perfetti nella nostra imperfezione. “La speranza del futuro e le lezioni del passato: due cose importantissime per vivere il presente.” Esseri umani che divengono supereroi di se stessi, consapevoli dei propri pregi, ma soprattutto dei propri difetti o dei propri vincoli, che siano spaziali, temporali o fisici. Esseri umani che dovranno affrontare pericoli, cadere in precipizi e rialzarsi da altissimi dirupi, ma capaci di tentare di volare, cogliere il pericolo, come piante di bambù che si possono spezzare, ma con il cuore fatto di erba, pronti a crescere anche nelle situazioni più estreme e pericolose, con i propri tempi e modi. Esseri umani con grande potenziale, forza e resilienza, che potranno dimostrare solo nella realtà, ricordandosi che nella vita si sono conquistate più vittorie di quanto si creda, per sentirsi liberi.

“Io credo esistano due modi per amare la propria vita. Il primo consiste nel darsi da fare per cambiarla, se proprio non siamo soddisfatti. [...] Il secondo è apparentemente più semplice del primo, ma in realtà è più difficile. [...] consiste nell’accettare la propria vita così com’è, e trarne soddisfazione. Che a parole è semplice, da mettere in pratica molto meno. Però, se davvero ci riesci ... come dire? Potresti anche scoprire che la felicità era così vicina a te che hai fatto tutta quella fatica per nulla.”

Il grande magazzino dei sogni è una storia coinvolgente dal punto di vista emotivo ed empatico, non solo per come vengono trattati i temi in modo metaforico, ma anche grazie allo stile della scrittrice. Uno stile narrativo dialogico, discorsivo, tipicamente orientale nell’essere conciso e diretto. Uno stile inclusivo e universale, ma allo stesso tempo portatore di argomenti squisitamente asiatici, in particolare della cultura coreana, come l'arruolamento militare, lo stress e l'ansia per lo studio e il superamento degli esami. Ma forse più occidentale nei temi più individualistici sulla rielaborazione psicologica di traumi e disagi. Una fusione che sfocia in un’ottimizzazione di crescita personale ma conviviale e condivisa, spogliata dai lati negativi di culture che promuovono aspetti opposti, come l’iperindividualismo o la cancellazione di sé per l’orgoglio sociale.

Consiglio la lettura di Il grande magazzino dei sogni a tutti e a tutte coloro a cui piacciono i romanzi con un tocco di realismo magico esistenzialista e positivi che offrono aiuto, o romanzi di formazione e di resilienza, come ad esempio La biblioteca di mezzanotte di Matt Haig, L’emporio dei piccoli miracoli di Keigo Higashino, Il gatto che voleva salvare i libri di Sosuke Natsukawa, la serie di Finché il caffè è caldo di Tashikazu Kawaguchi o il più classico Il Piccolo Principe di Antoine de Saint Exupery.

Ringrazio la casa editrice Mondadori per la copia cartacea e per la lettura di Il grande magazzino dei sogni, in cambio di un’onesta opinione.

Non mi resta che augurarvi sogni d’oro, ops!, buone letture! 

Elena


Photo credit: @tsundoku_bookstyle

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