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venerdì 24 giugno 2022

Milk, Cookies&Books: libri a merenda - "Storia di Drago e Corvo" di Antonello Venditti e Daisy Franchetto

Buon pomeriggio! ^^
Oggi per la nostra rubrica "Milk,Cookies&Books: libri a merenda", dedicata a bambini e ragazzi, vi parlo di un libro a dir poco splendido, uscito per Dark Zone. Poche pagine eppure così ricco e unico da riempirvi il cuore. Scoprite di che libro si tratta nella recensione che segue e fatemi sapere se lo acquisterete anche voi ;) A presto!

Storia di Drago e Corvo
illustrato da Antonello Venditti, scritto da Daisy Franchetto

Prezzo: 24 € (cop. rigida)
Genere: libri illustrati, libri per ragazzi
Editore: Dark Zone

In un edificio che ha occhi e bocche al posto delle finestre e delle porte, e respira come un animale, vivono dei bambini che hanno perduto il loro nome: l’Istituto dei senza nome. Al posto del nome, i bambini hanno ricevuto un cappuccio a forma di animale che li distingue l’uno dall’altro. Tra di loro c’è Testa di Drago, che si aggira per i corridoi del grande edificio a capo chino, costeggiando i muri, urlando e correndo in preda a crisi misteriose. Ma il suo mondo non è tutto lì, ce n’è un altro sovrapposto a quello “reale”, ed è solo suo. In quel luogo lui è un eroe che combatte contro mostri e giganti. Nessuno sa cosa accada oltre il velo invisibile che separa Testa di Drago da tutto il resto, fino a quando Testa di Corvo, inseguito da una banda di bulli, non lacera il confine irrompendo nel mondo dell’altro. Storia di Drago e Corvo parla della solitudine più triste, quella dei bambini che non vengono ascoltati e capiti, e di un incontro che accorcia le distanze con il mondo.

Storia di Drago e Corvo è uno dei libri più unici che abbia mai letto. Scritto da Daisy Franchetto e illustrato da Antonello Venditti, questo piccolo volume è un gioiello che racchiude in sé dei meravigliosi messaggi. Penso di aver avuto tutto il tempo le lacrime agli occhi mentre lo leggevo, perché mi sono resa conto, sin da subito, di quanto fosse speciale la storia raccontata. Il libro è indirizzato a bambini e ragazzi, ma posso garantirvi che, in realtà, non vi è necessariamente un target di riferimento, perché anche se i protagonisti sono bambini, ciò di cui parla può riguardare chiunque. È una storia delicata, che tocca tematiche sensibili e, attraverso un racconto intenso e metaforico, riesce a sprigionare incanto ed emozioni. La narrazione è semplice, lo stile chiaro, conciso e diretto, adatto ai lettori giovani, ma allo stesso tempo capace di colpire il lettore più maturo. Parla di bambini speciali perduti in un mondo che non li comprende, che non li vede, che non sente la loro voce, così come parla di ognuno di noi perché è capitato sicuramente almeno una volta di sentirsi incompresi. Ma parla anche di amicizia, quel tipo di amicizia vera, quella per cui sfideresti qualunque ostacolo pur di non perderla, pur di salvaguardarla. Ed è proprio questa amicizia al centro del racconto, l’amicizia tra Testa di Drago e Testa di Corvo, due bambini che vivono nello stesso Istituto - un luogo parecchio inquietante con occhi e bocche al posto di porte e finestre, che ospita bambini speciali e “smarriti” - che un giorno come un altro si “vedono” e troveranno il modo di aiutarsi a vicenda. 

È un viaggio suggestivo tra realtà e fantasia, quello che ci regalano i due autori, un mondo immaginario oltre un “velo” in cui si può essere chi si vuole e fare ciò che si desidera, un posto in cui rifugiarsi quando la realtà non combacia con i nostri sogni e il nostro modo di essere. Qui Testa di Drago, ad esempio, è un forte guerriero che non teme nulla e che con coraggio difende il suo mondo. Ma non da tutti i mostri riesce a difenderlo. Ce n’è uno, in particolare, che non riesce proprio a sconfiggere. Ed è qui che entra in gioco Testa di Corvo, quel bambino che inaspettatamente ha squarciato il velo scoprendo il suo mondo (e le sue paure). Testa di Corvo è un bambino gentile, un po’ robusto, sordo e bullizzato, che come Testa di Drago non è sempre a suo agio nella realtà. Oltre il velo, scopre un mondo migliore in cui riesce a essere compreso, a esprimersi e a sentire le cose nel modo giusto, in cui riesce a essere coraggioso. E questo coraggio lo porterà a voler aiutare Testa di Drago, a non abbandonarlo davanti a quel mostro che più di tutti gli fa paura, a non lasciarlo solo. Lui sa come sconfiggerlo ed è pronto a dimostrarlo.

Io e Testa di Corvo ci siamo guardati. Era la prima volta che fissavo qualcuno negli occhi così a lungo. Nel mio mondo lo facevo, bisognava agganciare lo sguardo dei mostri per poterli sconfiggere. Ma in quello degli altri non lo facevo mai.
Non sapevo dare un nome alle emozioni, ma credo che fossimo entrambi sconvolti.
Lui ha detto indicandomi: <<Sei diverso>>.
Le parole erano uscite senza sembrare il gracchiare di un corvo.
Anche lui era diverso.

Non pensavo di imbattermi in una storia tanto toccante leggendo questo libro, eppure così è stato. Mi ha lasciata con il cuore colmo di emozione e gli occhi pieni di lacrime. Tante tematiche fanno capolino in questo piccolo volume che parla di “diversità” in maniera sorprendente. Testa di Drago è un bambino autistico, che non riesce sempre a mantenere il contatto con la realtà che lo circonda e che vive in un mondo suo in cui fatica a far entrare qualcun altro. Testa di Corvo è un bambino sordo che non riesce a farsi comprendere se non tramite versi sgraziati. E poi ci solo i bulli, quei bambini che si fanno forti di fronte alle debolezze degli altri, che le sfruttano per sentirsi migliori e che alla fine sono solo ragazzini che, come tutti gli altri, serbano paure e incomprensioni. L’Istituto è il mondo, un luogo talvolta spaventoso e crudele che non sempre riesce a far sentire tutti a proprio agio allo stesso modo, che ti guarda, ti giudica, ti fa sentire solo e piccolo e indifeso. Qui i bambini si sentono persi, hanno smarrito la via, senza nessuno che li prenda per mano, che li aiuti, che li sostenga nell’affrontare le prove quotidiane, le piccole battaglie personali. Ma tutti questi bambini, bambini speciali, riusciranno a sconfiggere i loro mostri, a ritrovare la strada perduta o a incamminarsi verso strade nuove, forti di una nuova consapevolezza: che talvolta si può condividere il proprio mondo con qualcuno, si può condividere un pezzo di strada insieme.

A commuovere, oltre la storia davvero bella, sono anche le illustrazioni del bravissimo Antonello Venditti, artista di grande calibro e cover artist per molte case editrici. Ho sempre ammirato i suoi lavori, ma penso che con questo libro abbia davvero superato se stesso. I suoi disegni sono talmente ben definiti da farci sentire parte integrante del racconto, personaggi della storia stessa. Ogni dettaglio è talmente vivido, i volti così ben ritratti, da infondere grande realismo alla storia narrata; i colori invece danno un’aura quasi fiabesca a tutto il volume, accentuando la contrapposizione tra realtà e fantasia che ne sta alla base. Storia di Drago e Corvo è un libro dedicato a tutti i bambini e i ragazzi speciali che hanno un mondo dentro di sé che non riescono facilmente a mostrare, per cui la vita è più dura che per altri. Ma non solo. Consiglio questo libro a chi ha voglia di leggere una storia splendida capace di infondere un bel messaggio, a chi ha voglia di una fiaba moderna, a tratti oscura, che però tocca da vicino ogni essere umano. A chi cerca il modo di scacciare i propri demoni e non riesce a farlo, a chi crede che da soli si può essere forti ma insieme è meglio. A chi cerca la libertà ma non sa dove trovarla e a chi combatte ogni giorno con coraggio contro mostri e mali invisibili. Storia di Drago e Corvo aiuta a comprendere, aprire gli occhi, aiuta a squarciare quel velo che nasconde la realtà e vedere altrove. È stato un viaggio splendido per me, spero possiate farlo presto anche voi.
Illustrazioni: Antonello Venditti
Photo credit: @francikarou

mercoledì 8 settembre 2021

Recensione: "Chelabron" di Titania Blesh

Buon pomeriggio, lettor*! ^^
Come già promesso, arriva finalmente anche la recensione di Chelabron, il nuovo romanzo di Titania Blesh. Ho letto questo libro a Giugno, ma solo adesso sono riuscita a dedicarmi alla recensione, perché volevo farlo nel modo giusto e avevo bisogno di tempo per scrivere qualcosa di sensato. Chiedo venia per il ritardo e ringrazio enormemente l'autrice per questa fantastica storia, che è stata capace di salvare la mia estate. Buona lettura! 

Chelabron
di Titania Blesh

Prezzo: 14,90 € (cop. flessibile)
Pagine: 400
Genere: fantasy, sci-fi, young adult
Editore: Dark Zone
Data di pubblicazione: 31 marzo 2021

Uno scontro tra granchi giganti può significare la rovina per le città che sorgono sul loro carapace. Niniin sogna di guidare e proteggere il Granchio Rosso dalla sicurezza del suo Cerebrum, ma l’insopportabile Sandros, il più brillante e precoce tra i Cerebrali, fa di tutto per impedirglielo. Così, quando gli altri Cerebrali incominciano a scomparire, Niniin scopre che controllare neuroni e sinapsi è un compito più complesso e rischioso di quanto si aspettasse. Le cose precipitano quando Arenaria, giovane idealista in fuga dalla carestia, s’imbatte nell’arma definitiva, il Chelabron, e porta due città sull’orlo della distruzione. La guerra dei granchi è iniziata. Tra istinti primordiali e giochi di potere, Niniin e Arenaria dovranno lottare con chele e neuroni per sopravvivere alla letale Migrazione degli Artropodi.

Non potevo lasciare che finisse l’estate senza avervi parlato del libro che ha mi tenuto più compagnia tra una capatina e l'altra in spiaggia. Sono felice di essere qui a recensirvi un altro titolo della bravissima Titania Blesh, autrice che, per quanto mi riguarda, è stata la più grande rivelazione dell’anno. Ho già avuto modo di leggere a febbraio A colpi di Cannonau, che ha pubblicato con la casa editrice Acheron Books, e mi sono subito innamorata del suo stile fresco e spiritoso, capace di divertire ma di virare anche alla serietà per toccare tematiche più profonde. Ecco perché non ho esitato di fronte alla possibilità di leggere il suo nuovo romanzo, Chelabron, uscito stavolta con la Dark Zone. E così, dopo essere stati in Sardegna, nel Seicento, e aver viaggiato su una nave sgangherata in compagnia di una ciurma di donne arrabbiate coalizzate contro i loro uomini, ci ritroviamo adesso in una realtà alternativa e pseudo-futuristica, popolata da megafauna e uomini che cercano di sopravvivere colonizzando grossi granchi e creando delle vere e proprie città sui loro dorsi (chelopolis). Esatto, granchi, avete letto bene. So che può sembrare strano, anche a me suonava strano all’inizio, ma mi è bastato davvero poco per abituarmi ad un mondo così eccentrico ed è stato impossibile non restarne affascinata. La Blesh non perde tempo a spiegarci nel dettaglio come sia fatto questo mondo, ci catapulta direttamente all’interno e lascia che sia il lettore a mettere insieme i puntini e a comprenderne il funzionamento. Se da un lato può essere una scelta destabilizzante, specialmente per un mondo così complesso, dall’altro è senz’altro coraggiosa e azzeccata, perché non ci si perde dietro a spiegoni che potrebbero risultare noiosi e appesantire la narrazione (o far decidere di mettere via il libro ancora prima di iniziarlo), ma si entra subito nel vivo della storia. Leggere qualcosa di tanto diverso dal solito e tanto originale mi ha davvero entusiasmata, tant’è che per troppo tempo ho rimandato questa recensione senza riuscire a trovare le parole per dirvi quanto abbia amato Chelabron.
Questo libro è pura avventura e fantasia, è epicità e trepidante azione, colpi di scena, guerra, combattimenti e giochi di potere. Le ambientazioni della Blesh sono sempre particolareggiate e anche stavolta non mancano descrizioni accurate per una cornice fantascientifica strepitosa. Troviamo terminologie tecniche-scientifiche che fanno del worldbuilding uno dei punti forza del romanzo, arricchendolo e rendendolo molto interessante da scoprire. Anche se spesso mi ritrovavo a non capire certi termini appartenenti alla tecnologia avanzata utilizzata dagli umani in questo libro (e alcuni, molto probabilmente, inventati dall’autrice stessa) sono sempre riuscita a collegarne il significato e a star dietro alla storia, a riprova del fatto che c'è un ottimo lavoro dietro la trama, a mio parere, sì, articolata, ma allo stesso tempo accessibile a diversi tipi di lettore. Oltre che dell’ottimo worldbuilding, non posso non parlarvi anche delle protagoniste. In particolare, sono due i nomi che si distinguono nel libro. Da un lato abbiamo Niniin di Sococos che sogna di lavorare al sicuro dentro il Cerebrum, la parte che ha a che fare con i nervi dell'Antropode che vanno stimolati o tenuti a freno, a seconda dei bisogni dell'animale. Lei ha sempre voluto "guidare" l’enorme granchio rosso colonizzato, mentre non ha intenzione di diventare una Ranger, come pretendono da lei i suoi genitori, non si sente abbastanza coraggiosa per affrontare missioni pericolose, non è il tipo di vita che fa per lei. Niniin ha studiato per lavorare come Cerebrale e non mancherà di mettersi in mostra per attirare le attenzioni dei superiori, in particolare della Maiora, finché non avrà ottenuto il suo scopo. È una ragazza molto caparbia, con una grande voglia di affermarsi, ma dovrà sempre fare i conti con la sua famiglia, che ha ben altri progetti, e non solo per lei.  
Dall’altro lato vi è, invece, Arenaria, una ragazza intraprendente e avventurosa, appartenente ad Aquaforta, una kelopolis in fuga dalla carestia. Durante la ricerca di qualcosa di commestibile, Arenaria si imbatte in un’arma micidiale, il Kelabron. Inizialmente, non è sicura di cosa possa fare, ma quando si rende conto delle sue potenzialità, vorrà a tutti i costi dimostrare quanto vale, che grande eroina può essere con quell'arma in mano - la salvezza di Aquaforta - ma finirà per creare un caos incredibile e mettere addirittura in pericolo la sua città e Sococos. È stato bello seguire le vicende di queste due protagoniste che, a un certo punto, inevitabilmente, vanno a intrecciarsi, portandole a collaborare per salvare le loro città e i loro Antropodi. Questi ultimi, poveretti, ne subiranno di ogni, ma quando scoppierà una vera e propria guerra, sarà difficile non trovarsi di fronte a delle brutali conseguenze. Sicuramente è stato interessante leggere una storia così fuori dagli schemi. Titania Blesh è appassionata di scienze, come ci dice alla fine del suo libro, e questo la porta a scrivere spesso romanzi che ruotano intorno alle sue passioni. Chelabron si è rivelata una lettura avvincente, in cui non sono mancati imprevisti di ogni genere ma anche momenti più leggeri e divertenti, grazie ad una buona eterogeneità di personaggi. Altro aspetto interessante è come l'autrice sia stata capace di differenziare le due città e le due protagoniste, anche nel modo di esprimersi (pronunciando gli stessi termini in maniere diverse, ad esemoio). La Blesh è sempre attenta a questi dettagli, che sono importanti nel dare alla sua storia un'impronta meno lontana ed estranea ma rendendola una metafora di un mondo a noi più vicino e familiare. Ho percepito, infatti, la presenza di tematiche come la diversità, l'integrazione, la cooperazione, la libertà di essere se stessi, che possono risultare di certo molto attuali. È stata una lettura folle, inaspettata ma totalmente irresistibile. Chelabron è un libro che vi consiglio di recuperare se, come me, siete stufi delle solite trame e dei soliti personaggi stereotipati, ma avete piuttosto voglia di un'avventura esaltante e ricca di sorprese. Io mi sono divertita molto e pretendo già un nuovo libro della bravissima Titania Blesh, della cui fantasia sono ormai dipendente. 
A presto!
xoxo
Fonte immagini: Pinterest
Photo credit: @coffeeandbooks

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