Buongiornooo! ^^
Oggi il blog partecipa al Review Tour di Anime alla deriva, secondo volume della serie Whitestone Hospital, di Ava Reed, uscito per Mondadori. Un medical romance che regala passione e dolore, scopritelo nella recensione di Giulia e lasciateci un commento, se vi va ;)
Anime alla deriva. Whitestone Hospital
di Ava Reed
Prezzo: 9,99 € (eBook) 18,50 € (cop. flessibile)
Pagine: 324
Genere: romance
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 20 giugno 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli
Arrivare al Whitestone Hospital per Sierra Harris non ha solo significato fare un passo importante verso la realizzazione del suo obiettivo, ovvero diventare la migliore specializzanda di cardiochirurgia in circolazione. Ma anche incontrare colleghi che inaspettatamente, senza che possa opporsi, le stanno entrando nel cuore. Per una come lei, che ha dovuto lottare con le unghie e con i denti per terminare gli studi e ottenere quel posto e che, per riuscirci, non si è mai concessa distrazioni né la possibilità di costruire legami duraturi e profondi con chi la circonda, questa è una rivoluzione. Qualcosa che non conosce e che per questo la spaventa. In fondo le è stato sempre insegnato che le emozioni complicano tutto e non servono a niente. E che, anzi, troppo spesso fanno addirittura male. E Sierra, dopo tutta la fatica fatta, non ha certo intenzione di permettere a nessuno - in particolare a un arrogante come Mitch Rivera - di rubarle la scena... tantomeno il cuore.
Buongiorno a tutti a tutte! Comincio col ringraziare la Mondadori per avermi omaggiato della copia digitale del libro in cambio di un’opinione onesta e un ringraziamento anche a Silvia di I miei sogni tra le pagine per avermi coinvolta nell'evento. Avevo letto precedentemente il primo volume della saga dell’ospedale Whitestone e devo dire che non mi era dispiaciuto per nulla, avevo trovato la storia molto bella seppur piena di dolore, sia per il contesto in cui è ambientato il libro sia per la storia personale dei due personaggi. Bene, purtroppo non riesco a parlarvi di questo secondo libro senza fare SPOILER del libro, quindi se non avete letto il primo e volete farlo, non leggete questa recensione ma quella di Grandi Promesse (QUI)
Ci eravamo lasciati nel caos più totale con il finale del primo libro, all’interno dell’ospedale sembrava fosse scoppiato qualcosa e molti infermieri e medici erano stati coinvolti, tra cui Nash e Mitch (il protagonista maschile di questo secondo libro). Anime alla deriva riprende proprio da qui, ma da un punto di vista diverso, ovvero quello di Sierra, un’altra specializzanda del Whitestone, nonché amica di Laura (protagonista del primo libro). Ho provato una sensazione strana quando ho iniziato questo secondo libro e non sono subito riuscita a inserirmi nella mente di Sierra, complice il fatto, forse, che era passato un po' di tempo dal primo libro, o molto probabilmente perché la mia mente era ancora a Laura e Nash, e non riuscivo bene a empatizzare con i pensieri della nuova protagonista. Sta di fatto che, dopo qualche capitolo, questa sensazione è sparita da sola e finalmente la lettura mi è risultata molto più leggera e scorrevole.
Come penso abbiate capito questo volume è incentrato sulla vita di Sierra e Mitch, che ci erano già stati presentati nel primo capitolo, ma che qui impariamo a conoscere meglio.
Sierra è una donna che si è sempre aspettata il meglio da sé stessa, sempre in competizione con gli altri per risultare la migliore e questo l’ha portata a non fidarsi di nessuno e soprattutto a vivere la vita lavorativa con molto stress. La situazione a casa è ancora peggio che a lavoro, abita con la madre, che fa di tutto per ricordarle che è un peso, che ha rinunciato a tutto per lei. Quindi mi son trovata di fronte a una protagonista con un po' di problemi da risolvere. E oltre tutto questo ci si mette di mezzo un sentimento che la protagonista si era giurata di non provare, l’amore. Con Mitch non è stato sicuramente amore a prima vista, anzi possiamo dire che è stato proprio odio a prima vista, con il suo accento messicano e il suo fascino da ragazzo perbene, Mitch ha subito conquistato l’attenzione di Sierra, ma di certo non in modo positivo.
Solo che, si sa, la differenza tra odio e amore è molto sottile e quando la bombola di gas scoppia proprio a pochissima distanza da Mitch, Sierra viene subito colpita dalla paura che non possa essere vivo, paura di non riuscire a salvarlo, paura quando lo trova pieno di bruciature gravi in quasi tutto il corpo.
“Allora è questo che si prova ad avere paura. Non per me, per la mia vita, bensì per quella altrui. E io che pensavo di sapere cosa significasse la paura; del resto mi ha accompagnata per tutta la vita senza mai lasciarmi veramente.”
Questo libro non è riuscito a conquistarmi come il primo, non so spiegare bene perché, non mi sono trovata per nulla bene con i protagonisti, ho trovato la trama quasi del tutto inesistente. Il libro continuava semplicemente perché la vita all’ospedale non finisce mai, in più parti mi sono ritrovata a pensare che certe scene fossero davvero noiose, la storia non mi ha sempre coinvolta.
Una nota positiva, che speravo di trovare in questo secondo volume, è il rafforzamento dell’amicizia tra Laura e Sierra, finalmente abbiamo potuto vedere il loro legame crescere ed evolversi. Sierra ha potuto sperimentare la vera amicizia e si è un po' addolcita sotto la supervisione di Laura.
Un’altra cosa che mi è piaciuta molto è stata l’evoluzione del personaggio di Sierra, nel primo libro l’avevo trovata davvero antipatica e bambina sotto molti aspetti. Qui finalmente abbiamo potuto conoscerla meglio e capire il perché dietro certe azioni e l’autrice è stata in grado di farle imparare dai suoi errori e quindi crescere interiormente. Alla fine del libro, nonostante la storia deve obbligatoriamente continuare nel terzo volume, troviamo una Sierra molto più sicura di sé, molto più tranquilla a livello psicologico e con una visione della vita migliore.
Nel complesso questo libro non è il male assoluto, solo che rispetto al primo mi è piaciuto di meno, forse soffrirà della sindrome del libro di mezzo, come succede un po' in tutte le serie. Mi auguro che il terzo volume mi piaccia quanto il primo.
Giulia
Photo credit: @_gbookover_
Grafica: @dolcicarloni
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