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mercoledì 19 febbraio 2020

Recensione: "Sei di Corvi" di Leigh Bardugo

Buongiorno, cari lettori caffeinomani! ^^
Oggi vi parlo di un libro strepitoso che per troppo tempo ha atteso sugli scaffali della mia libreria, ovvero Sei di Corvi, della mitica Leigh Bardugo. Avete presente quando desiderate leggere così tanto un romanzo che, una volta nelle vostre mani, avete quasi timore ad aprirlo? Ecco, credo mi sia successo questo e non so perché. Timore di imbattermi in una storia così bella da causarmi un hangover da paura? Timore di restare delusa per via di aspettative troppo alte? Non saprei proprio, sta di fatto che adesso che ho concluso questa lettura non posso far altro che darmi della scema per aver atteso così tanto perché Sei di Corvi non solo è all'altezza delle aspettative, ma va decisamente oltre. E... hangover? Sì, sicuramente chiudere il libro mi ha lasciata con un vuoto dentro, ma il bello di tutto questo è che ho ancora il seguito da leggere e, stavolta, non commetterò più l'errore di farlo attendere troppo. Ho avuto degli scleri pazzeschi leggendo questo romanzo e chi lo ha letto può capire di cosa parlo, sono gli effetti che fa Sei di Corvi. Se, invece, non l'avete ancora letto, posso dirvi solo una cosa: rimediate! Non fate il mio stesso errore. Non tergiversate. Non fatevi trip mentali inutili. Sei di Corvi è una lettura perfetta, un piccolo capolavoro che merita assolutamente di essere letto.

Sei di Corvi
di Leigh Bardugo


Titolo originale: Six of Crows
Serie: Six of Crows #1
Prezzo: 17,90 euro (cartaceo), 8,99 euro (eBook)
Pagine: 404
Genere: fantasy, young adult
Editore: Mondadori (collana Fantastica)
Data di pubblicazione: 24 Settembre 2019

A Ketterdam, vivace centro di scambi commerciali internazionali, non c'è niente che non possa essere comprato e nessuno lo sa meglio di Kaz Brekker, cresciuto nei vicoli bui e dannati del Barile, la zona più malfamata della città, un ricettacolo di sporcizia, vizi e violenza. Kaz, detto anche Manisporche, è un ladro spietato, bugiardo e senza un grammo di coscienza che si muove con disinvoltura tra bische clandestine, traffici illeciti e bordelli, con indosso gli immancabili guanti di pelle nera e un bastone decorato con una testa di corvo. Uno che, nonostante la giovane età, tutti hanno imparato a temere e rispettare. Un giorno Brekker viene avvicinato da uno dei più ricchi e potenti mercanti della città e gli viene offerta una ricompensa esorbitante a patto che riesca a liberare lo scienziato Bo Yul-Bayur dalla leggendaria Corte di Ghiaccio, una fortezza considerata da tutti inespugnabile. Una missione impossibile che Kaz non è in grado di affrontare da solo. Assoldati i cinque compagni di avventura - un detenuto con sete di vendetta, un tiratore scelto col vizio del gioco, uno scappato di casa con un passato da privilegiato, una spia che tutti chiamano lo "Spettro", una ragazza dotata di poteri magici -, ladri e delinquenti con capacità fuori dal comune e così disperati da non tirarsi indietro nemmeno davanti alla possibilità concreta di non fare più ritorno a casa, Kaz è pronto a tentare l'ambizioso quanto azzardato colpo. Per riuscirci, però, lui e i suoi compagni dovranno imparare a lavorare in squadra e a fidarsi l'uno dell'altro, perché il loro potenziale può sì condurli a compiere grandi cose, ma anche provocare grossi danni...

<<Quando tutti pensano che sei un mostro, non devi più perdere tempo a fare cose mostruose>>

Sei di Corvi è il primo libro di una duologia ambientata nello stesso universo della precedente serie di Leigh Bardugo, ovvero il mondo dei Grisha di Shadow&Bone. Abbiamo avuto modo di conoscere in parte quel mondo, dato che in Italia è stato pubblicato solo il primo volume della serie, ma è stato sufficiente per avere un'idea del worldbuilding incredibile creato dall'autrice e per comprendere chi sono i Grisha. Sei di Corvi è una storia a sé, nel senso che non è esattamente legata alla prima trilogia, nonostante sia ambientata nello stesso mondo. Abbiamo anche qui dei Grisha, ma siamo lontani da Ravka, dalla corte e non troveremo nemmeno gli stessi personaggi (se non alcuni a cui si accenna solamente). In generale, se non l'avete letta, potete benissimo leggere questa duologia, anche se, secondo me, è sempre meglio iniziare dalla prima serie, per farsi un'idea più completa del mondo Grisha. Detto questo, veniamo al romanzo in questione. Sei di Corvi mi ha davvero tolto il sonno, è stato il mio primo colpo di fulmine di questo 2020. Ma perché mi è piaciuto così tanto e perché voglio davvero consigliarvelo? Cercherò di spiegarvelo meglio che potrò, anche se, quando mi innamoro di un libro, mi riesce sempre difficile riuscire a dargli giustizia, perché penso che non ci siano parole a sufficienza per descriverlo. La prima cosa da dire su questo romanzo è che ha un worldbuilding pazzesco. Se avete già letto la precedente trilogia, capirete di cosa parlo, se non l'avete letta, vi troverete immersi in un mondo potente e fantastico, fatto di magia, inganni, violenza, ma anche di luoghi incredibili, ognuno con la sua cultura, la sua religione, le sue credenze. Un mondo davvero accurato, in cui la Bardugo non ha lasciato nulla al caso, e vi sembrerà, alla fine, di farne realmente parte.
Ketterdam è il luogo da cui tutto ha inizio, la cittadina in cui si muovono e si scontrano bande di criminali, tra cui gli Scarti, capeggiati da Kaz Brekker. Ecco, se dovessi adesso spiegarvi chi è Kaz Brekker in poche parole vi direi soltanto che è uno dei migliori personaggi ya che siano mai stati scritti. Ho intuito da subito che fosse un personaggio tosto e, ovviamente, che lo avrei amato follemente. Kaz è uno di quei personaggi che può anche fare le scelte più discutibili del mondo, ma lo si ama comunque. Anche se bisogna dire che nessuna decisione affrontata da Kaz è mai improvvisata. Lui ha sempre un piano geniale per ogni cosa, pondera tutto con acume e agisce di conseguenza. Mi ha colpito molto per la sua storia tragica e travagliata e non ho potuto fare a meno di tifare per lui, che è stato capace di rialzarsi e rinascere, di crearsi una reputazione degna di nota, di mantenersi sempre coerente con se stesso. Nulla riesce a scalfirlo, nulla riesce a intaccare l'armatura che si è costruito. Possiamo conoscere sprazzi di ciò che c'è sotto, solo quando una certa ragazza gli orbita intorno, creando qualche crepa in tutta quella sicurezza che emana.

<<Non c'era niente in lui che non fosse stato rotto, che non fosse stato curato nel modo sbagliato, e non c'era niente in lui che non fosse diventato più forte, dopo essersi rotto>>

E, parlando degli altri personaggi, dovete sapere che sono in assoluto uno dei motivi per cui questo romanzo è, a mio parere, un capolavoro. Abbiamo ben sei protagonisti e altrettanti punti di vista. Di solito leggere un romanzo con troppi pov può causare un po' di confusione, ma posso assicurarvi che non è questo il caso. Mi era capitato di leggere tanti pov solo nel Trono di Spade ma anche la Bardugo, come Martin, sapeva il fatto suo quando ha optato per questa scelta narrativa. Non ho riscontrato alcuna confusione, anzi devo dire che l'autrice è stata talmente brava a caratterizzare i suoi personaggi, a renderli diversi l'uno dall'altro ma al contempo complementari, da non annoiare mai il lettore, tenendolo, invece, sempre avvinto alla storia. Sei protagonisti, dicevo, una banda di ladri e delinquenti della peggior specie, che si ritrovano a prendere parte ad una missione praticamente impossibile, ovvero recuperare uno scienziato tenuto in ostaggio nella lontana e ostile terra Fjerda. Il premio è una grossa somma di denaro che potrebbe cambiare per sempre i loro destini e tutti, nessuno escluso, hanno bisogno di quei soldi. Kaz si lascia tentare da questa sfida, lui che non si tira mai indietro davanti a nessun ostacolo, lui così avido e sicuro di sé, e si rivolge agli elementi più validi della sua banda per portare a termine il colpo. Jesper, tiratore scelto e giocatore d'azzardo, suo braccio destro, nonché uno dei pochi che lo conosce meglio. Battuta sempre pronta, si porta dietro un bel po' di debiti e di guai, ma è quello che fondamentalmente diverte di più, capace di stemperare qualunque tensione con la sua impertinenza. L'ho adorato.
Poi c'è Inej, conosciuta dai più come Lo Spettro. Figlia di acrobati, lei è quella che compie i lavori più delicati e segreti per conto di Kaz ed è anche quella che lo conosce meglio, insieme a Jesper, l'unica forse di cui Kaz si fidi veramente. C'è un rapporto molto particolare tra questi due personaggi, cose non dette, cose non fatte. Kaz vorrebbe averla sempre intorno, ma allo stesso tempo non riesce a liberarsi del tutto della sua corazza e questo, per Inej, è insopportabile, dal momento che sente di provare qualcosa per lui, l'uomo che l'ha salvata dalla casa di piacere a cui era stata venduta e che le ha dato uno scopo, una nuova esistenza. Abbiamo dopo un altro personaggio molto interessante, ovvero Nina. Sebbene Inej sia la mia preferita in assoluto, insieme a Kaz, perché molto belli e complessi, anche Nina devo dire che ha saputo conquistarmi. Lei è una Grisha, una Spaccacuore, e mi è piaciuta molto per il suo essere <<onesta e forte e generosa e molto umana >>, una che lotta per ciò in cui crede e soprattutto per il suo popolo, i Grisha, a cui molti danno la caccia. Tra questi, il popolo di Fjerda, i cui soldati vengono addestrati per cacciare le "streghe" e che hanno fatto della lotta contro i Grisha lo scopo unico della loro esistenza. Matthias è uno di quei soldati, uno che ha sempre creduto in ciò che gli è stato inculcato, ma che quando conosce Nina viene messo davanti ad una realtà per lui assolutamente nuova ed è costretto a rivedere tutti i suoi ideali. Intrigante da morire anche questo personaggio, così combattuto tra l'odio e l'amore per quella Grisha che lo ha letteralmente fatto impazzire.

<<Siamo tutti il mostro di qualcun altro>>

 Infine, abbiamo Wylan, che in mezzo agli Scarti sembra quasi un pesce fuor d'acqua, così impacciato e timoroso che fa una tenerezza incredibile. Eppure, sarà uno dei personaggi che sorprenderà di più, non solo per il suo talento con gli esplosivi, ma anche per delle idee brillanti che tirerà fuori al momento opportuno, come un mago il coniglio dal cilindro.
Un romanzo corale, si può dire, con questi sei incredibili personaggi che non faranno altro che tessere pezzo dopo pezzo una trama ricca, affascinante e complessa. Sono personaggi fuori dai soliti canoni young adult, non hanno nulla degli eroi tipici dei romanzi che siamo abituati a leggere in un fantasy, non hanno nulla di positivo, eppure ci fanno innamorare lo stesso, ci fanno innamorare dei loro difetti, delle loro storie travagliate. Li amiamo proprio perché sono così diversi. E, a proposito di diversità, la Bardugo riesce a toccare questo argomento senza essere assolutamente banale, ma rendendolo molto attuale, molto familiare. La persecuzione dei Grisha, l'omosessualità, le diverse culture, è tutto talmente variegato e ben scritto da risultare agli occhi del lettore impeccabile. Non mi capita spesso di leggere romanzi così stupefacenti, ma Sei di Corvi merita senz'altro il successo che ha avuto e che spero continuerà ad avere. Sono certa che, quando uscirà la serie TV Netflix in lavorazione, anche molti altri si appassioneranno al meraviglioso mondo che la Bardugo è stata capace di regalarci. Rispetto alla sua prima trilogia, trovo che abbia fatto un bel salto di qualità (anche più di uno) e che potrete apprezzare questo romanzo anche più di Shadow&Bone (almeno, per me, è stato così).  Palese è la maturità e l'evoluzione dello stile dell'autrice. E se proprio non siete ancora convinti, posso dirvi che Sei di Corvi ha delle ship talmente potenti che non riuscirete a chiudere occhio la notte, diventeranno la vostra ossessione. Io ho parteggiato per la relazione Kaz/Inej, se avete letto i miei scleri sui social sapete già, ma per le amanti del romance, sappiate che la Bardugo non ci risparmia altri bei batticuori, compresa una ship M/M che penso mi annienterà nel prossimo volume. Inutile dirvi che non vedo l'ora di proseguire e continuare a sclerale.

<<La sua voce lo aveva portato fuori dall'oscurità; era stata il laccio che lui aveva afferrato e usato per tirarsi fuori e recuperare una parvenza di sanità mentale>>

In definitiva, Sei di Corvi è stato puro amore. Personaggi meravigliosi, sbagliati e complessi, che insieme diventano una vera forza. Una storia dal ritmo serrato, che non vi darà tregua. Un mondo magico e, allo stesso tempo oscuro e bellissimo. La Bardugo ha scritto davvero un capolavoro, in cui tutto è perfettamente coerente e calibrato, nessuna parola è di troppo, ogni battuta azzeccata (ho adorato tutte le battute di Kaz, sappiatelo! Che personaggio geniale!). Romanzo assolutamente da 5 tazzine! La Mondadori ci ha fatto un immenso regalo portando Sei di Corvi in Italia e, come minimo, dovete comprarlo e leggerlo tutti, perché non solo ha una veste grafica da infarto, ma è anche una storia avventurosa e intrigante che vi lascerà senza fiato. I ladri della Bardugo vi ruberanno un pezzetto di cuore e voi vorrete lasciarglielo tutto, alla fine.
Buona lettura! ^^
Voto: 5 tazzoni di caffè extralungo! Tanto amore per la Bardugo e per i suoi Sei Corvi <3
Fonte immagini: Pinterest

1 commento:

  1. Nel mio caso, il primo libro mi è piaciuto "nella norme". Il secondo mi ha distrutta, mi sono completamente innamorata dei personaggi, ho scritto dei trip mentali infiniti

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