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venerdì 23 dicembre 2022

Milk, Cookies&Books: libri a merenda - "L'incredibile storia di Lavinia" di Bianca Pitzorno (a cura di Anna)

 
Buon pomeriggio, lettor*! ^^
In questo nuovo appuntamento con la rubrica dedicata a bambini e ragazzi, la nostra Anna ci parla di una lettura molto originale e spassosa, della celebre Bianca Pitzorno: L'incredibile storia di Lavinia. Se vi va di dedicarvi a una lettura natalizia un po' diversa dal solito, questo libro potrebbe fare per voi! Scopritelo nella recensione e fateci sapere che ne pensate. Vi aspettiamo nei commenti! ;)

L'incredibile storia di Lavinia
di Bianca Pitzorno

Prezzo: 4,99 .€ (eBook) 14,00 € (cop. rigida) 11,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 118
Genere: ragazzi
Illustrazioni: Emanuela Bussolati
Editore: Einaudi Ragazzi
Data di pubblicazione: 18 marzo 2014 (edizione illustrata)

Un Natale freddissimo a Milano, ai giorni nostri. Lavinia, sette anni, è una piccola fiammiferaia sola al mondo che, come da copione, sta per morire di fame e di freddo. Ma a salvarla arriva in taxi una fata che le regala un anello magico, grazie al quale la bambina non solo risolve alla grande tutti i suoi problemi di sopravvivenza, ma si vendica allegramente della indifferenza e delle prepotenze degli adulti.

Ed eccoci arrivati anche quest’anno alla recensione dedicata ai libri perfetti per accompagnare le nostre pigre giornate invernali durante le feste natalizie, in compagnia di una bella copertina calda e di una tisana profumata e fumante. Vi confesso che ero moooolto indecisa su quale libro consigliarvi per la rubrica di libri per bambini, sono veramente un’infinità le bellissime storie dedicate alle festività: storie magiche, dolcissime e commoventi. Sappiatelo, ero quasi sul punto di rifilarvi la celebre e strappalacrime favola di Andersen “La Piccola Fiammiferaia”! Ok, non sono andata molto lontano dalla povera orfanella che congelata girovagava tutta sola nella notte per le desolate strade di una gelida Danimarca della metà dell’Ottocento... e presto capirete il perché.

Ma ho anche pensato - e di questo ringraziate il cielo - perché non suggerire ai miei amici giovani lettori qualcosa di più alternativo e spassoso? E quindi, bimbi, se ancora non sapete cosa leggere mentre aspettate l’arrivo di Babbo Natale, date retta a me: procuratevi questo libro davvero originale, perché sono risate garantite! Sì perché l'atmosfera natalizia, i buoni propositi, questa cosa di dover cercare di essere ubbidienti almeno a Natale, non dire le bugie e le parolacce, non tirare i capelli alla sorellina, non nascondere i giocattoli al fratellino, non rispondere male ai nonni, leggere solo le storie zuccherose e soporifere tipiche delle feste, ricche di grandi valori e sentimenti... insomma dover essere buoni a tutti i costi per meritare i regali... ma che noia!

Dai, leggiamoci un bel libro, ok va bene di Natale, ma almeno che ci faccia divertire: una storia frizzante e sconveniente, non scontata, non mielosa, non stucchevole!

Ed eccoci qui allora: L’incredibile storia di Lavinia è proprio quello cha fa per noi; nessuno ne rimarrà deluso, parola mia. A incuriosire fin dall’inizio noi lettori arrivano semplici e dirette le parole di avvertimento della scrittrice Bianca Pitzorno: “Si sconsiglia la lettura di questo libro alle persone troppo schizzinose”. E altrettanto bizzarra la sua spiegazione circa l’ispirazione avuta per la storia di Lavinia, una vera illuminazione arrivata proprio durante una vigilia di Natale quando, in compagnia della sua piccola amica Valentina, intenditrice esperta di “storie di cacca e di pipì”, finalmente arriva l’approvazione della bambina “Brava! Questa volta l'hai raccontata proprio bella. Più bella di tutte le altre.”

Qualche tempo dopo l’autrice ha deciso di trascrivere la storia inventata per Valentina in un libro dedicato a tutti coloro che sanno apprezzare il valore delle cose all’apparenza più schifose, perché tutti quanti noi lettori possiamo godere di questo esilarante racconto di democratica cacca.

È la notte della Vigilia e una bimba di sette anni orfana, sporca, scalza, infreddolita, affamata, una randagia, se ne sta tutta sola seduta in Piazza Duomo a Milano a osservare i passanti intenti ad acquistare gli ultimi regali da mettere sotto l’albero, senza curarsi della sua solitudine e dei suoi inutili fiammiferi in vendita. Lavinia è allo stremo delle forze, non mangia da giorni, cammina con i piedi lividi dal gelo nella neve e i suoi abiti sono fradici, ci si mette anche un poliziotto che invece di cercare un modo per aiutarla le intima di allontanarsi se non ha con sé un valido permesso da commerciante ambulante... ma vi rendete conto?

Per fortuna arriva in soccorso un taxi a tutta velocità dal quale scende una Fata davvero strampalata, tutta pantofoline soffici, abiti di veli azzurri, cappello tempestato di stelline e bacchetta magica, un personaggio che sembra più una imbrogliona che una Fata-risolvi-problemi, ma ok, ragazzi... questo passava il convento, bisogna anche accontentarsi, o no? Fatto sta che dopo un primo approccio fatto di calci e pizzicotti, Lavinia e la Fata stringono amicizia e la questione del loro iniziale sospetto reciproco si risolve con un dono davvero speciale: un anello magico.

Un anello magico? Ma è fantastico! Finalmente Lavinia potrà usare la magia per scaldarsi, mangiare, trovare un riparo più confortevole, magari dei vestiti comodi, chissà forse anche una casa. Quindi, sentiamo un po’, come funziona questo anello? Qual è la formula magica per fare comparire tutto ciò che serve a Lavinia? Bè, mi spiace deludervi, ma non è tutto oro quello che luccica, e non è certo oro nemmeno il materiale in cui l’anello magico trasforma ciò che tocca... Lavinia se ne accorgerà molto presto, non appena le risulterà chiaro che per ottenere ciò che desidera dovrà imparare a maneggiare un formidabile potere, da usare con estrema cautela e sarà necessario giocare di astuzia, sfoderare la furbizia tipica di una protagonista non-esattamente-principessa di chissà quale regno incantato, quanto, e aggiungerei anche finalmente, di un'eroina sveglia e sicura di sé.

Ma attenzione, perché la magia e il potere possono dare alla testa, e allora sono davvero guai!

Non vi farò spoiler perché mi diverte molto immaginare le vostre facce stupite, schifate e divertite davanti alla scoperta della vera magia che nasconde l’anello. Quindi lascio a voi il piacere della sorpresa!

Ma... e di passaporte ne abbiamo? Ma certo, la stessa Bianca Pitzorno già ce ne suggerisce alcune nella
prefazione. 

Primo portale magico tra le storie più belle della letteratura mondiale è quello con il celebre Il Signore degli Anelli, romanzo epico high fantasy di J.R.R. Tolkien del 1954, ambientato nell’immaginario mondo delle Terre di Mezzo, con cui L’incredibile storia di Lavinia condivide la centralità narrativa del simbolo dell’anello magico.

Anche nel famosissimo Le Cronache di Narnia. Il nipote del mago, sesto libro della serie di romanzi fantasy per ragazzi di C.S. Lewis degli anni ’50 ambientati nelle incantate Terre di Narnia, protagonista è il potere di due anelli stregati.

E come dimenticare l’anello occulto finito nelle mani di Tom Orvoloson Riddle, il terribile Lord Voldemort, che aveva incastonato la Pietra delle Resurrezione, una geniale invenzione di J.K. Rowling nella saga di Harry Potter?

Ma mentre nei pluripremiati fantasy che hanno fatto sognare tutti noi di viaggiare attraverso le Terre di Mezzo, Narnia e Hogwarts, gli anelli avevano il potere di rendere invincibili, di trasferire chi li indossava in altri mondi, riportare in vita i propri cari defunti, la nostra piccola e simpaticissima mendicante in L’incredibile storia di Lavinia scopre nientepopodimenoche il segreto per manipolare la sostanza intrinseca degli oggetti... trasformandoli in qualcosa di... che dire, ben poco profumato!

E poi ovviamente non possiamo tralasciare la “passaporta” con La Piccola Fiammiferaia di Andersen del 1848 che ha come protagonista proprio una poverissima bimba orfana e mendicante che vagava per le strade al freddo e al gelo vendendo fiammiferi. Una storia di povertà e di morte, che si conclude con un finale davvero tragico, tipico delle favole dello scrittore danese che raccontava storie realistiche, drammatiche e disincantate.

A differenza della triste predestinazione toccata all'anonima fiammiferaia danese, per fortuna Lavinia è una protagonista del riscatto morale, della critica sociale e del rovesciamento del destino, e grazie alla sua determinazione e furbizia saprà sovvertire l’ordine delle cose e dare un bel calcio alla crudeltà di un mondo senza solidarietà, in cui l’egoismo e il consumismo regnano sovrani, regalando con generosità a destra e a manca ciò che alcune ignobili persone davvero si meritano.

Buona lettura e Buon Natale a tutti! 

Anna


Photo credit: @anna_bookfantasy

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