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venerdì 10 ottobre 2025

Recensione: "Book Boyfriend" di Angela Contini (a cura di Marika)

Ben ritrovati su questi canali, Coffeeaholics del cuore!
 Come state trascorrendo le prime giornate d'autunno? Qui, tra momenti altalenanti di sole e di fresco e una quotidianità che non manca a giri di giostra, finalmente possiamo dire di aver dato inizio alla stagione delle tisane, copertine calde e letture a più non posso. Dunque, eccomi a scrivervi e a raccontarvi di Book Boyfriend, la nuova web novel, scritta da Angela Contini in esclusiva per Narae Italia. 

E a proposito di quest'ultima, concedetemi una piccola digressione in cui vi spiego di cosa si tratta. Cari lettori, in parole semplici, Narae altri non è che un'app, più precisamente una start-up del Gruppo Mondadori in cui vengono pubblicate - a puntate - web novel romance con diverse sfumature, tra cui anche spicy. Ma come funziona? Bisogna scaricare l'app, iscriversi e scegliere le web novel da leggere a puntate con cadenza bisettimanale (o più frequente). Il costo, ovviamente, varia in base alla storia scelta e agli episodi letti. Nel caso di Book Boyfriend, io ho avuto il piacere di leggerlo in anteprima, versione integrale, motivo per cui posso parlarvene con una visione totale, senza spoiler. 

Book Boyfriend
di Angela Contini

Genere: fantasy romance
Editore: Narae Italia, Gruppo Mondadori
Data di pubblicazione: 25 settembre 2025

Holly si ritrova catapultata dentro un romance pieno di cliché che detesta. L'unico modo per uscirne? Vivere la storia d'amore fino in fondo. Peccato che il protagonista sia un CEO perfetto e insopportabile...o forse no. Tra ironia, scontri e sorprese, dovrà capire se dietro le pagine c'è solo finzione o anche la chiave per un vero lieto fine.

Tutto ha inizio a New York dove abita Holly, una ragazza qualunque che vive la sua vita come ogni fangirl che si rispetti: ama leggere, vedere serie tv, sognare ad occhi aperti, e immaginare scenari. È determinata, coraggiosa, e non si lascia abbattere da nulla, nemmeno un ipotetico, ennesimo licenziamento. Nulla che non si possa risolvere con una buona dose di gelato, cinema e libreria. Meglio se accompagnati da Felicity, la sua migliore amica, compagna di avventure e disavventure. E proprio in una di queste grandi giornate all'insegna della pace mentale e del relax, entrambe decidono di entrare in una libreria alquanto stramba, appartenente a una donna di nome Madame Isadora. Una personalità sopra le righe che senza troppi giri di parole consegna un libro misterioso a Holly. Un libro diverso da quelli conosciuti, scritto da una persona anonima e con una vera e propria anima, tutta sua. Difatti, è un volume senziente, caparbio e indisponente che decide delle sorti non solo dei protagonisti del libro, ma della stessa lettrice che durante la lettura del primo capitolo, in pigiama e struccata, viene catapultata al centro di una Manhattan fittizia, davanti a un auto che sta quasi per investirla. Da quella vettura infernale, esce nientepopodimeno che un uomo, bello senza dubbio ed evidentemente scioccato da una pazza di nome Holly. Comincia così l'avventura di una lettrice che per una serie di eventi viene catapultata puntualmente all'interno di una storia che a sua volta si svolge in una redazione appartenente a Ryan Myles, sfortunatamente non solo il suo capo, ma anche l'uomo che l'ha quasi investita. 

Capitolo dopo capitolo, Holly convinta di essere la famosa second-lead, ovvero colei che osserva i protagonisti e ne fa il tifo (in questo caso Ryan e una bionda tutta curve e poco cervello) si ritroverà invischiata in vicende, gelosie, gare d'amore, articoli di tartarughe e losche questioni dettate dalla vena thriller-mystery di un'autrice che ha visto fin troppi k-drama ed è ignara di tessere i fili di vite non proprio meramente di carta. Holly ben presto si renderà conto di essere divenuta ormai la protagonista per eccellenza di una storia che la risucchia e la risputa fuori sempre più spesso e di aver consapevolmente attivato la coscienza di Ryan che dal canto suo, non è un personaggio 2D, senza spessore e che si limita a seguire una trama delineata; al contrario, è un'anima intrappolata tra le righe di una storia che non solo ha ogni singolo elemento narrativo tipico di un romantasy, ma desidera amare, esistere, e liberarsi di un mondo illusorio. Cominciano così corse contro il tempo, fasi lunari, crossover allettanti, sovversioni dello spazio temporale e sentimenti talmente potenti da far tremare persino la penna e la carta. Riusciranno Holly e Ryan a creare una nuova realtà? E in che modo? Con il suo stile inconfondibilmente incalzante e il suo linguaggio diretto, Angela Contini, decide stavolta di vestire sia i panni della lettrice scatenata, sia quelli dell'autrice febbricitante in piena inondazione creativa. Si fa portavoce di tutti gli appassionati della letteratura che spesso vorrebbero catapultarsi nelle storie per viverle, respirarle e, perché no, fondersi con esse, e lo fa a modo suo, provocando i suoi stessi lettori con una domanda che lampeggia ad ogni riga: "Fin dove sareste disposti a spingervi pur di fare vostra questa storia e rompere le barriere tra realtà e finzione?".
 
I protagonisti poi, sono un bel rompicapo: da un lato troviamo Holly, che apparentemente può sembrare l'amica fangirl che conosciamo tutti. Esuberante, eclettica, insomma, un vulcano di energie. Ha persino un gatto di nome Draco, soprannominato così per onorare il famoso Malfoy. Si rivela poi essere una vera e propria eroina della sua stessa storia, capace di sovvertire le regole e di dare voce alla celebre frase del film di Dracula girato da Coppola: "Ho attraversato gli oceani del tempo (e in questo caso - dello spazio) per (ri)trovarti". La sua controparte maschile invece, Ryan, è l'emblema di tutti quei personaggi amati e profondi che bucano le pagine, e strappano l'anima del lettore. Di tutte quelle figure che vorremmo tirare via dalle parole e portarle nella nostra realtà perché fin troppo umane, a tratti fragili, e sensibili. 

Questa storia, ha sicuramente dell'incredibile e racchiude tematiche che accompagnano la vita di ogni essere umano, come: i legami profondi che destabilizzano le leggi dell'universo, lo spazio sicuro che si crea tra lettore e storia, la visceralità di vicende che dapprima non ci appartengono per poi divenire parte della nostra anima. In conclusione, è un romanzo che dona hype e un rollercoaster di emozioni dalla prima all'ultima pagina.
Voto: 5 tazzine di pumpkin spice latte.
Fonte immagini: Pinterest

giovedì 9 ottobre 2025

Recensione: "Il vasto territorio" di Simón López Trujillo (a cura di Ms Rosewater)

Buongiorno lettor*, come state? ^^
Siete pront* a una nuova recensione? La nostra Ms Rosewater riesce a puntare titoli sempre più interessanti, e stavolta è incappata in un'uscita Mercurio Books molto particolare. Si tratta di Il vasto territorio, di Simón López Trujillo, una storia ambientata in Cile che ha come protagonista un fungo parassita che devasta il mondo. Scoprite tutto nella recensione che segue e non dimenticate di lasciare un commento e farci sapere cosa ne pensate del libro. Buona lettura! ^^

Il vasto territorio 
di Simón López Trujillo

Prezzo: 9,99 € (eBook) 15,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 136
Genere: narrativa contemporanea
Editore: Mercurio Books
Data di pubblicazione: 31 gennaio 2025

A Curanilahue, in Cile, la vita silente del sottosuolo sta lentamente trasformando tutto ciò che tocca. Da sotto il terreno filamenti bianchi, come cavalieri della fame e della morte, salgono e si inerpicano su alberi, uomini, animali. Un odore acre succhia tutta l’aria. Intanto, Pedro Marambio lavora in un’azienda forestale; da quando è morta sua moglie a lui sono rimasti solo i figli: Patricio, con i suoi sudoku, e Catalina, con le sue collane di fiori di eucalipto. Dall’altra parte del mondo, Giovanna, dottoranda impegnata in ricerche di Micologia a Manchester, viene richiamata in Cile per studiare un fungo dal comportamento anomalo. Tutte queste vite si toccheranno quando Pedro inalerà le spore esalate dalle viscere della terra e, al risveglio da un coma profondo e sognante, una setta religiosa riconoscerà in lui il nuovo messia. Tutto questo, però, è solo un riflesso, un’eco che risuona sopra il terreno. Sotto, i funghi si estendono per chilometri, comunicano, scambiano segnali elettrici e proteici, tanto da bucare il suolo e infestare la vita, da bucare la pagina e parlare con voce fantasmatica ai personaggi e al lettore. Ne "Il vasto territorio", Simón López Trujillo si muove tra ecologia e realismo sociale, inscena un’apocalisse per interrogarsi sul disboscamento, sui suoi effetti e sulle risposte dell’uomo alla crisi ambientale. E lo fa con un’immaginazione di rara potenza, annunciando inedite forme di convivenza tra le specie.

Forse non saranno le guerre ad azzerare l'umanità, forse - e dopo il Covid ne sono ancora più convinta - sarà qualcosa molto piccolo, innocuo, ad esempio una pianta, una muffa o un fungo, acquattato nel sottobosco e pronto al salto di specie.

Il protagonista di questo romanzo breve è in effetti il Cryptococcus Neoformans, un fungo parassita che infesta uomini e animali: come il micidiale Cordyceps nel videogioco e relativa serie The Last of Us prende possesso di un corpo e lo colonizza, portandolo quasi sempre alla morte. L'operaio forestale Pedro Marambio inala le spore del Cryptococcus mentre taglia grandi piante di eucalipto, il suo organismo ha una violenta reazione e l'uomo cade in coma. Miracolosamente, sopravvive agli effetti immediati della contaminazione, ma questa prosegue, silenziosa, inarrestabile.

Nella visione evocata da Simón López Trujillo il nostro presente, e ancora di più il futuro che ci attende a breve, sono apocalittici, causati dalla macchina apparentemente inarrestabile del capitalismo, divoratrice dell'ambiente e generatrice di profitti destinati a pochi, e dalla distruzione delle foreste millenarie (qui siamo in Cile ma potrebbe essere il Brasile o qualsiasi lembo di terra non ancora costruito) attuata da operai locali. Colpevoli incolpevoli, privi di alternative economiche, tagliando gli alti eucalipti recidono il proprio legame con la Terra impoverendo la loro stessa comunità, inghiottita dallo sfruttamento e dalle merci.

Il temibile fungo che vive sopra e nel profondo di quel terreno è simbolo ambivalente, dell'ultra capitalismo che svuota l'umanità dall'interno, e della vendetta di una Natura continuamente amputata e umiliata dall'uomo.

Anche la religione ha il suo posto in questa rappresentazione: corrotta dallo stesso male del profitto, è pronta a fare degli eventi uno strumento al proprio servizio. Il sopravvissuto diviene oggetto di un culto neo-messianico, senonché le sue parole non sono dettate da un'estasi mistica, ma dal collasso del suo corpo invaso dal fungo.

La malattia di Pedro porta alla deriva la sua famiglia, già traumatizzata dalla perdita della moglie: i figli, un adolescente e una bambina, sono abbandonati a loro stessi, rappresentazione di un'umanità futura (e presente) allo sbando, inselvatichita e indolente. Chiusi in una casa sudicia e cadente, smettono progressivamente di preoccuparsi e si adattano al lento ma inesorabile disfacimento del proprio mondo e di ogni cura di sé.

L'atmosfera ribolle di presagi spaventosi, i segni sono visibili e sempre più frequenti. Man mano che la replicazione del fungo procede il racconto sembra disfarsi, cadere a pezzi, la lingua si frammenta in note e corsivi, si affolla delle voci di vivi e di morti, dall'uno alla moltitudine, in una progressiva accelerazione che culmina in un finale forse prevedibile ma ugualmente spaventoso. Trujillo avrebbe potuto facilmente risolvere il romanzo in chiave Sci-Fi, rinunciando all'elemento profetico, ha invece optato per immagini organiche, affini all'estetica mutante di alcuni manga (Akira, Kenshiro, Tetsuo), forti, capaci di veicolare visivamente la storia e colpire la fantasia dei lettori.

In un numero fin troppo esiguo di pagine (136 appena) sono concentrati gli incubi di questo tempo che ci toglie il sonno e forse non sorprende scoprire che la stesura del romanzo iniziò durante la pandemia di Covid, quando il sentire comune era di continuo pericolo, ossessione del contagio, terrore del contatto di inalare un virus che poteva crescerci dentro e impossessarsi del nostro corpo. E soprattutto, quando abbiamo avuto l'occasione di vedere come sarebbe il mondo senza di noi, libero dalla pressione e dallo sfruttamento continuo e mortale che ne facciamo.

In un momento in cui l'arte sembra aver perso la capacità di connettersi al presente imponendo questioni e provocando dibattito, Il Vasto Territorio rappresenta un'eccezione, i suoi molteplici piani narrativi rivelano altrettante chiavi di lettura sociologiche, filosofiche, politiche.

Vi consiglio di tenere d'occhio la casa editrice Mercurio, oltre a questo libro propone diversi titoli interessanti e bizzarri.
4 tazzine (perché poteva anche essere più lungo).


Ms Rosewater


Photo credit: @lisapavesi

lunedì 6 ottobre 2025

Recensione: "Avvento nella Radura Incantata" di Antonella Arietano

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi recensione di un libro di cui vi ho già parlato nei giorni scorsi, in occasione del booktour (intervista all'autrice QUI), cioè Avvento nella Radura Incantata, di Antonella Arietano. Si tratta di un libro per bambini che contiene quattro racconti che fanno assaporare la perfetta atmosfera natalizia, un libro adatto a ogni età, che ci porta a vivere insieme la magia delle fiabe e quella del Natale. Cosa volere di più? *-* L'evento è in collaborazione con Ultime dai libri. Ringrazio l'autrice per la copia del libro in anteprima, in cambio di una recensione onesta.

Avvento nella Radura Incantata
di Antonella Arietano, illustrazioni di Carlotta Marricco

Formato: brossura
Misure: 22 x 22 cm
Pagine: 74
Prezzo: 15,50 € (cop. flessibile)
Genere: narrativa per l'infanzia, racconti illustrati
Data di pubblicazione25 settembre 2025
Link per l'acquistoAmazon

Nella Radura Incantata le Streghe del Nord si preparano ai festeggiamenti natalizi, ma imprevisti e misteri non mancano: la Strega della Fonte deve risolvere l’enigma del Fiume Canterino, che ha smesso di scorrere; le streghe Priscilla e Drusilla devono aiutare il gigante Gedeone, che rischia di restare senza albero di Natale; il folletto Martin sogna di incontrare finalmente il suo famiglio; e un ospite inatteso semina lo scompiglio nel Villaggio delle Streghe del Nord. Quattro avventure piene di sorprese, illustrate a colori, che culminano in un finale capace di scaldare il cuore. Ad arricchire l’esperienza, un calendario dell’Avvento online accessibile tramite QR code, che rende la lettura ancora più coinvolgente e interattiva.

Avvento nella Radura Incantata
è un viaggio dolce e super cozy in un luogo fatto di magia e armonia. L’ambientazione invernale e fatata si accompagna alla preparazione di una delle feste più amate in assoluto, il Natale. Anche nella Radura Incantata, dove vivono Fate, Folletti e Streghe si aspetta con impazienza e gioia questa occasione e ognuno fa del suo meglio per rendere la festa speciale. Il libro è suddiviso in quattro brevi racconti, ma tutti accomunati dagli stessi personaggi, dallo stesso spirito festoso, dallo stesso affiatamento. Le creature, infatti, rappresentano una grande famiglia, si aiutano a vicenda, collaborano, ognuno usando i propri talenti o poteri. Capita, però, che anche in un luogo così sereno e pacifico succeda qualcosa che scombussoli l’equilibrio e la pace. Nel primo racconto, infatti, le creature della Radura Incantata dovranno capire perché la fonte della loro magia, un fiume che attraversa la valle in cui abitano, si sia prosciugato. Improvvisamente, proprio in prossimità del Natale tanto atteso, Streghe, Fate e Folletti si ritrovano senza alcuna magia e dovranno trovare il modo di far andare avanti le cose nella maniera più classica (niente incantesimi, insomma, solo il caro, buon olio di gomito :P). Il bello dei personaggi creati da Antonella Arietano, è che non si scoraggiano mai davanti alle difficoltà, ma riescono a trovare la maniera di superare gli ostacoli facendosi venire nuove, brillanti idee. L’entusiasmo non manca mai, e tra una sfornata di biscotti e l’altra, sanno sempre come venire a capo delle situazioni più complicate.

Per loro tutto può risolversi con pazienza, un bel sorriso e qualche manicaretto.
Il punto forte di questo libro è proprio il modo in cui le difficoltà vengono superate, tramite la solidarietà, l’alleanza, l’appoggio reciproco. Ognuno ha un ruolo ben definito all’interno del villaggio, ma è insieme che le creature sono più forti. Non c’è una creatura più importante di un’altra, o un capo, le decisioni le prendono insieme, sempre come una vera famiglia.

Altra cosa che sicuramente non posso mancare di citare è il senso di accoglienza che trasmettono i quattro racconti. Non solo accoglienza all’interno di un mondo che sembra abbracciarti e rapirti con il suo tepore, ma anche tra le creature della Radura Incantata. Lo sanno bene Gedeone, il gigante solitario e burbero del villaggio, e Goccia, lo Yeti in cerca della sua famiglia. Le Streghe, le Fate e i Folletti sono pronti ad accogliere sempre tutti, a vedere il buono in ognuno, a perdonare e a donare incondizionatamente. È nella loro natura, ed ecco perché è tanto bello leggere queste storie ai bambini, perché comprendano il vero significato della gentilezza e dell’accoglienza, dell’inclusione. E poi, se amate gli animali, non potrete che restare affascinat* dalla presenza dei Famigli. Ogni creatura è legata a un Famiglio, un animale che le sta accanto, l'accompagna nel suo cammino, la protegge, l'aiuta, un alleato fedele, insomma. In queste storie ne troverete parecchi e tutti parlanti :P Animali disponibili, coraggiosi e altruisti. Ma guai a parlare di Famigli con Martin, il Folletto del terzo racconto, che per trovare il suo ha dovuto portare tanta ma tanta pazienza e lui non è un tipetto paziente. Vi divertirete a conoscerli tutti :P

 Avvento nella Radura Incantata è la lettura ideale se cercate una storia magica, tenera, che sappia esaltare i valori del Natale, della sua attesa, e regalare dolci sorrisi. Vi sentirete subito strett* nell’abbraccio di una grande e affettuosa famiglia, una famiglia estroversa, gioiosa, sempre ottimista e creativa. In più, non potrete fare a meno di apprezzare le bellissime illustrazioni che accompagnano i quattro racconti, della bravissima Carlotta Marricco, che ha dato vita a tutti i personaggi di Arietano e ha saputo arricchire ancora di più queste storie e rendere il libro un piccolo, perfetto dono prezioso da regalare a grandi e piccini per Natale

Lasciatevi incantare dalla Radura e dalle sue creature, imparate con loro a sorridere, ad amare, ad apprezzare le piccole cose, non solo in nome dello spirito natalizio, ma ogni giorno. E se volete vivere ancora meglio il periodo dell’attesa in prossimità del Natale, l’autrice ha messo a disposizione, alla fine del volume, un QRcode che potrete inquadrare per vivere, giorno dopo giorno, un Avvento unico, tutto da scoprire. 
Credit immagini: Carlotta Marricco

giovedì 25 settembre 2025

Booktour: "Avvento nella Radura Incantata" di Antonella Arietano - intervista all'autrice

Buongiorno, lettor*!^^
Oggi anticipiamo un pochino la stagione invernale (un pochino tanto :P) perché il blog partecipa al Booktour di un’uscita molto speciale. Si tratta di un libro per bambini - in realtà, adatto a lettor* di ogni età – che ci fa pregustare la magia del Natale insieme a delle meravigliose creature, le creature della Radura Incantata. Artefice di questo progetto è Antonella Arietano, che ci regala quattro racconti preziosi e, in più, ci accompagna in un Avvento un po’ diverso dal solito, che scoprirete solo alla fine della lettura del volume. Vi parlerò meglio del libro in una recensione più avanti, ma intanto oggi potete già scoprire alcuni dettagli e conoscere l'autrice, perché ho avuto il piacere di intervistarla.
Non perdete nessuna tappa del Booktour organizzato da Ultime dai libri. Avvento nella Radura Incantata esce oggi ed è già disponibile su Amazon.

Avvento nella Radura Incantata
di Antonella Arietano, illustrazioni di Carlotta Marricco

Formato: brossura
Misure: 22 x 22 cm
Pagine: 74
Prezzo: 15,50 € (cop. flessibile)
Genere: narrativa per l'infanzia, racconti illustrati
Data di pubblicazione: 25 settembre 2025
Link per l'acquistoAmazon

Nella Radura Incantata le Streghe del Nord si preparano ai festeggiamenti natalizi, ma imprevisti e misteri non mancano: la Strega della Fonte deve risolvere l’enigma del Fiume Canterino, che ha smesso di scorrere; le streghe Priscilla e Drusilla devono aiutare il gigante Gedeone, che rischia di restare senza albero di Natale; il folletto Martin sogna di incontrare finalmente il suo famiglio; e un ospite inatteso semina lo scompiglio nel Villaggio delle Streghe del Nord. Quattro avventure piene di sorprese, illustrate a colori, che culminano in un finale capace di scaldare il cuore. Ad arricchire l’esperienza, un calendario dell’Avvento online accessibile tramite QR code, che rende la lettura ancora più coinvolgente e interattiva.

L'autrice

Antonella Arietano
è nata nel 1980 e vive in un piccolo paese vicino a Lugano, in Svizzera, con i suoi quattro figli e il compagno. Insegna alla scuola dell’infanzia, in una sezione inclusiva. Appassionata di folklore e magia, colleziona albi illustrati e sogna un viaggio in Scozia. Dal 2015 porta avanti il progetto Fata in Fabula, dedicato a genitori e bambini con un focus sulle fiabe e la lettura. Ha pubblicato con Triskell Edizioni I Talenti delle Fate, AmberL’isola perduta e Cuore. Con Ali di farfalla ha esplorato la narrativa contemporanea, mentre nel 2021 ha autopubblicato la novella Ruadh breagh – ogni scelta ha un prezzo, retelling de La Sirenetta. Per i bambini ha scritto il racconto Di che cos’hai paura?.


INTERVISTA all'autrice di “Avvento nella Radura Incantata”

Buongiorno Antonella e benvenuta sul blog. È un piacere averti qui :)
- Cosa ti ha spinta a dedicarti alla narrativa per l’infanzia? Come nascono i tuoi progetti Fata in fabula e La Radura Incantata?

Grazie Francesca, sono felice di poter parlare del mio libro e ti ringrazio per questo spazio!
Sono un'insegnante di scuola dell'infanzia appassionata di fiabe classiche, colleziono albi illustrati e sono una scrittrice: un connubio perfetto per dare vita ai miei progetti, incentrati sulla lettura con i bambini e sulla magia! :)
Fata in Fabula nasce per supportare chi si occupa di bambini nel compito (non sempre facile ma bellissimo) di appassionare i piccoli al mondo delle fiabe e dei libri. 
La Radura Incantata invece è la naturale evoluzione del mondo che ho creato scrivendo i racconti raccolti nel libro "Avvento nella Radura Incantata". Ho realizzato tre di queste storie per Fata in Fabula, anni fa, e poi ho deciso di farne qualcosa di speciale, che potesse valorizzarle, perché le trovavo davvero belle. Ho quindi pensato di realizzare un libro illustrato. Ho scritto la quarta storia (che è poi la prima del volume) e ho contattato un'illustratrice che potesse dare vita ai miei personaggi. Nel frattempo ho ampliato la mia idea di partenza e ho reso la Radura Incantata un vero e proprio mondo magico, con altri libri in arrivo e un sito tutto suo!

- Come è stata la collaborazione con Carlotta Marricco, l’illustratrice del tuo libro Avvento nella Radura Incanta?

È stata un'esperienza arricchente, uno scambio regolare di idee e immagini. Carlotta è una persona molto tranquilla e paziente, l'ideale per me che, quando sono sotto pressione, tendo ad agitarmi. È sempre stata molto disponibile nell'accogliere i miei spunti e ha saputo vedere ciò che desideravo per il mio libro, talvolta prima di me! Le sono grata per aver dato corpo ai miei personaggi, adoro le sue illustrazioni!

- Che rapporto hai tu con il Natale e in che modo lo aspetti?

Adoro il Natale! Ogni anno lo aspetto con un pizzico di quella magia che è ancora la stessa di quando ero bambina. Ho come l'impressione che ogni Natale sia la somma di tutti i miei Natali, per cui ogni anno vado alla ricerca di ricordi, sensazioni, profumi e sapori che mi portano a riscoprirli e riconoscerli. C'è un che di nostalgico in questo, ma sono emozioni che amo molto e che desidero conservare. Poi certo, ogni Natale c'è la gioia di festeggiare con la mia famiglia, e avendo ancora bimbi piccoli siamo ancora alle prese con il lato infantile e giocoso delle feste!

- Se vivessi anche tu nella Radura, che creatura saresti e quale sarebbe il tuo incantesimo preferito?

Che bellissima domanda! Sarei una Strega, adorerei abitare in una casetta di legno col caminetto e le tendine di pizzo! Il mio incantesimo più riuscito sarebbe quello di poter conservare e mostrare i ricordi belli. Metterei ogni ricordo in una boccetta, cosicché il proprietario possa riviverlo ogni volta che ne sente il bisogno. 

- Qual è il personaggio, tra tutti quelli dei racconti presenti nel libro, che ti è più affine?

Penso Strega Drusilla, che ha un temperamento simile al mio. È attiva e le piace darsi da fare, ama le decorazioni stagionali e non si tira indietro quando c'è bisogno di aiuto. Quando è di cattivo umore, però, diventa difficile, lo sa bene il suo gatto Nefasto! E anche a casa mia, tutti sanno che è meglio starmi lontano quando ho un diavolo per capello!

- Quali sono i messaggi fondamentali che vuoi arrivino ai lettori delle tue storie?

Vorrei che passasse soprattutto il concetto che ciascuno è particolare a modo suo, e tutti finiscono per avere un ruolo determinante, in un modo o nell'altro, che impatta sulle loro vite e su quelle dei loro amici. Sento molto il tema dell'inclusione e della collaborazione, mi auguro che questo traspaia dalle pagine e possa essere d'ispirazione. Vorrei infine che i miei personaggi potessero mostrare ai più piccoli che la magia consiste anche nelle piccole cose: un sorriso al momento giusto, una parola gentile, un pensiero carino per qualcuno... E che capissero che è importante anche dare, non solo ricevere.

- Quali sono i tuoi progetti futuri? Pensi di scrivere un romanzo lungo sempre ambientato nella Radura Incantata?

Un romanzo lungo non è in programma, al momento, però posso dirti che ho in animo di scrivere altri racconti, ispirandomi alle celebrazioni della Ruota dell'Anno celtica. A tal proposito, è in arrivo a ottobre una storia nuova incentrata su Samhain/Halloween, sempre con le illustrazioni di Carlotta. E poi, ho inserito sul sito un form per iscriversi alla Gazzetta Incantata, ovvero una newsletter con curiosità e notizie magiche dalla Radura. Giusto per non perdersi nulla!

Grazie mille per la tua disponibilità e per le risposte alle domande. Un in bocca al lupo per i tuoi bellissimi progetti! <3

Grazie mille Francesca, viva il lupo!


venerdì 12 settembre 2025

Recensione: "Lady Macbeth" di Ava Reid

Buon pomeriggio, lettor*! ^^
Oggi vorrei parlarvi dell’ultima lettura che mi ha fatta innamorare, una lettura a 5 stelle pienissime che ho avuto modo di fare sul finire di agosto, complice l'avvicinarsi della nuova stagione e il desiderio di letture un po' meno leggere e frivole. Lady Macbeth mi chiamava da tempo e non so perché non ero ancora riuscita a iniziarlo. Avevo letto una recensione non proprio positiva in giro e mi ero dissuasa troppo presto. Mai errore fu più grande! Ava Reid ha colpito nuovamente nel segno, per me è stata un'ulteriore conferma del suo enorme talento e non posso che consigliarvi di non lasciarvi intimidire, ma di gettarvi a capofitto in una lettura che non dimenticherete. 

Lady Macbeth
di Ava Reid

Prezzo: 10,99 € (eBook) 17,60 € (cop. flessibile)
Pagine: 288
Genere: dark fantasy, retelling
Editore: Ne/oN
Data di pubblicazione: 5 marzo 2025
Acquista su: IBS, LaFeltrinelli (link aff.)

Lady Macbeth sa bene che raccontano storie su di lei: dicono che i suoi occhi inducano la follia negli uomini. Lady Macbeth sa di essere destinata a sposare quel bruto scozzese, che non mette da parte i suoi modi bruschi e violenti da guerriero neanche quando si avvicina al letto nuziale. Lady Macbeth sa che la sua corte le è ostile, e dovrà giocare di strategia – e sa che questo gioco richiederà tutta la sua astuzia e i poteri magici che nasconde: è una questione di sopravvivenza. Ma Lady Macbeth non sa che anche il marito ha dei segreti occulti. Non sa nulla della profezia che lo cinge come un'armatura. E soprattutto non sa di essere lei stessa una minaccia all'ordine del mondo. O meglio, non lo sa ancora. Ma presto lo saprà.

"È questo che significa davvero essere lady Macbeth? Strega, assassina, un pugnale nella mano del marito? O forse è ciò che lei è sempre stata."

Lady Macbeth
è una storia che intreccia destini, abnegazione e dolore, sacrifici, ambizione e vendetta, sortilegi, sangue e profezie, inganni, amore e guerra. 
È una storia potente come non ne leggevo da tanto, che prende spunto da un classico shakespeariano per approdare verso qualcosa di totalmente inaspettato. Ava Reid non manca di legare questo romanzo alle sue storie precedenti, in modo trasversale e lampante. Per chi ha già letto A study in drowning e Juniper & Thorn, non potrà non notare i richiami e le analogie, ma di questo ne parleremo tra poco. Vorrei iniziare intanto parlando della protagonista, la nostra lady Roscille, una giovane di diciassette anni che all’inizio del romanzo vediamo approdare a Glammis, in una terra a lei sconosciuta, dopo aver abbandonato la sua casa. Il padre l’ha data in sposa a Macbeth, guerriero scozzese di notevole fama, dopo aver ordito delle macchinazioni per attirare proprio l’attenzione dell’uomo sulla figlia e garantirsi così un’alleanza preziosa. Roscille, la lady che col suo sguardo è capace di piegare ogni uomo al proprio volere e condurlo alla pazzia, viene considerata dai più una strega o, peggio ancora, si pensa che sia stata marchiata da una strega. Ecco perché è costretta a nascondere il suo volto dietro un velo praticamente in ogni occasione, nessun uomo può poggiare gli occhi su di lei. Macbeth la accoglie nella sua casa con orgoglio, la esibisce come un trofeo e Roscille sa bene quale sia il suo dovere, come deve comportarsi dinanzi a lui e alla sua corte di soli uomini. Sa esattamente cosa dire, o non dire, e cosa fare, o non fare. 

"Una moglie è intelligente solo quanto il marito le permette di esserlo."

Ma quello che invece Macbeth né nessun altro sa, è che Roscille non è una semplice sposa sottomessa. Roscille da tempo ha iniziato a prepararsi a quel momento, studiando tutto il possibile sul marito e i suoi amici e nemici e tessendo segretamente un piano che la porterà a ottenere più potere di quanto si possa immaginare, perché sarà solo col potere che lei potrà liberarsi dalle catene alle quali è stata costretta. Con queste premesse inizia la storia di lady Macbeth, che nella prima parte non è che una ragazza disarmata, munita solo della propria bellezza e del proprio segreto intelletto, ma che mano a mano prenderà sempre più consapevolezza del proprio “potere” e arriverà a generare caos, tormento, sciagura. Ava Reid ci porta nel cuore di una giovane donna che rappresenta un po’ tutte le donne del mondo e usa la sua storia per parlare di abuso, stupro e qualsiasi altro sopruso il genere femminile è costretto a subire da sempre e ogni giorno. Quello che si legge tra queste pagine non è solo il retelling di una tragedia del più famoso drammaturgo inglese di tutti i tempi, non andatelo a leggere se cercate accuratezza storica o riferimenti pedissequi al testo classico. Per l’autrice si tratta per lo più di un espediente, è andata a scomodare un personaggio femminile tra i più affascinanti e misteriosi di sempre per parlare della condizione femminile e della violenza sulle donne. Questa storia è un inno al femminismo in tutto e per tutto. La voce di Reid è forte e chiara, non troverete giri di parole o significati nascosti sotto le righe. Il suo è un grido esplicito, una denuncia vera e propria al patriarcato, alla discriminazione di genere e all'oppressione femminile, e non ha paura di usare parole dure e condannanti verso l’uomo, quell’uomo che vede la donna esclusivamente come oggetto, come sua proprietà, come persona che deve stargli al fianco ma sempre un passo indietro. Quell’uomo che prende senza dare e senza chiedere, senza curarsi di ferire, quell’uomo che pur di primeggiare è disposto a tutto, anche piegare la propria moglie, spezzarla, annientarla, così come annienta un nemico in battaglia. 

"[...] il mondo partorirà sempre altri uomini, e altre donne che loro si affretteranno a rivendicare. Servirebbe un potere che vada ben oltre quello che un qualunque essere umano possa dominare per modificare l'ordine naturale del mondo."

Reid non fa sconti a nessuno in questo romanzo, e non è una casualità che in mezzo a tanti uomini avidi di potere e di sangue, ce ne sia soltanto uno a salvarsi. Un solo uomo gentile in mezzo a un branco di lupi. Roscille è attratta da quell’uomo come una falena dalla luce perché è praticamente una meteora, una baluardo di speranza in uno scenario di brutalità. Ma anche perché, in fondo, è stanca di lottare per la sopravvivenza, di usare ogni fibra del suo corpo per tenersi al sicuro, avvalendosi di un potere che non vorrebbe usare ma che è costretta a usare. Da lui si sente capita, accettata, rispettata per ciò che è, nonostante la forma che la confina.

 Quella di lady Macbeth è una storia di ascesa, ma un’ascesa fatta di alti e bassi, di tentennamenti e sofferenze, di torture e sopportazione ("più in alto sale una persona, più rovinosa sarà poi la caduta"). Roscille si muove nell’ombra, dietro le quinte, perché è soltanto lì che può tessere le sue macchinazioni; il velo suo fedele alleato, fin quando non diventa il nemico più grande, qualcosa di cui sbarazzarsi per lasciar venir fuori il suo vero io, ciò che ha sempre tenuto nascosto per timore di fare del male agli altri. E tra presagi oscuri, paure, tormenti, bugie, imprevisti, la nostra lady Macbeth scoprirà quanto è facile essere la creatura che il padre ha forgiato ("Tu sei qualunque creatura io voglio che tu sia"), o il pugnale nelle mani del marito. Ma lei non è un’assassina, è soltanto una creatura che è insieme ogni donna abusata da un uomo, ogni donna che è stata messa a tacere con la violenza, ogni donna più intelligente del consentito. È un mare in tempesta, allo stesso modo del mare che in questo libro imperversa sotto il castello di Macbeth, che si muove incessante e fa sentire la sua presenza oscura e terrificante in ogni momento, che smorza il silenzio cupo che aleggia tra le mura di quel luogo freddo e arido ("il mare è sempre presente, sempre inquieto, sempre affamato"). Questo mare che richiama lo stesso che abbiamo visto in A study in drowning e che qui è simbolo di catarsi, soprattutto nel finale, quando Roscille ne uscirà pronta a ottenere il suo riscatto e la sua vendetta, forte della solidarietà di altre donne ferite come lei (altra splendida cosa questa solidarietà femminile, a indicare come solo unendo le forze si riesca davvero a scuotere il mondo).

 Ma non soltanto il mare tra i richiami, anche il colore verde, che spesso abbiamo ritrovato negli altri romanzi dell’autrice e che ancora una volta si ritrova ad adoperare per comunicarci qualcosa. Il verde, simbolicamente, rappresenta speranza, natura, rinascita. E non credo sia un caso se Reid ha scelto di associarlo a Lisander, quell’unico uomo gentile che catturerà il cuore di Roscille. E qui mi viene anche da fare un’altra considerazione, ovvero come l’autrice abbia voluto accentuare una mostruosità che gli appartiene per natura ma che non ha nulla a che vedere con la mostruosità dell’uomo, una mostruosità che fa decisamente più paura. Un po’ come la storia dell’orso e dell’uomo nel bosco. Chi scegliereste voi, l’orso o l’uomo? Stesso discorso inserito in questo contesto e, a mio parere, molto azzeccato e molto complesso per parlarne in una semplice recensione, ma devo dire che se saprete coglierne ogni sfumatura non potrà che darvi i brividi, come li ha dati a me. E poi come si può non apprezzare tutti i paragoni che Reid fa con i cani? Loro "non mordono senza motivo. Sono creature con pensieri e sentimenti". Era una cosa che volevo assolutamente citare perché potrebbe passare inosservata, ma anche questa denota la sensibilità dell'autrice sull'argomento trattato e l'esigenza di far notare quanto spesso stonino i pensieri di Macbeth, privi di qualsiasi empatia, rispetto a quelli di Roscille.

"Gli uomini diventano più crudeli quando sono disperati. Quando non avvertono il terreno solido sotto i piedi".

Ho amato questa storia, mi ha preso da subito e non sono più riuscita a mollarla. Ho fatto le ore piccole per leggerla, anche quando ero molto stanca, ma ne è valsa la pena. Ogni pagina è un pugno allo stomaco e vi avviso che dovrete essere pront* a tutto, perché ci sono anche scene piuttosto forti da digerire (leggete attentamente tutti i trigger warning prima, mi raccomando). Ne emerge una protagonista multisfaccetatta, mai scontata, che ci regala profondità ed emozioni. Palpabili tutte le sue incertezze, i suoi dubbi, le sue angosce, le sue contraddizioni, ma altrettanto tangibile quella forza che brucia dentro di lei, che corrode ogni cosa, che muove gli ingranaggi nella sua testa e nel suo cuore. Lady Macbeth è un personaggio che da sempre incanta per la sua ambiguità, e anche qui vi incanterà. Ava Reid ne ha fatto un ritratto portentoso, ci ha regalato ogni sfumatura possibile e non potrete far altro che amarlo. Sicuramente il romanzo ha anche qualche difetto, ma sinceramente messo di fronte a tutto il resto perde un po' di consistenza e passa in secondo piano. Volessimo per esempio parlarne, si potrebbe dire che è un po' ripetitivo (ma la ripetitività è qualcosa che riscontro sempre nei romanzi di Ava Reid, come lei volesse rimarcare determinati concetti affinché restino impressi ne* lettor*) e anche che il modo in cui l’autrice rappresenta gli scozzesi non fa loro molto onore. Barbari incapaci di provare sentimenti, dai modi villani e troppo presi dalla guerra e dalla conquista. Eppure io l’ho vista come una metafora: se lady Macbeth rappresenta la donna in tutte le sue forme e sfaccettature, il popolo scozzese è l’uomo, non ogni uomo, ma quello cresciuto e abituato in una certa maniera, l’uomo che non conosce regole, l’uomo che non conosce amore, l’uomo che ha solo imparato a fare la guerra e non conosce altro che quella, non conosce che la violenza.

"È così che funziona il mondo, lo muove la violenza."

L’atmosfera che si respira è cupa, tormentosa, ma allo stesso tempo ammaliante
. Lo stile dell’autrice è ancora una volta una garanzia, suggestivo, ipnotico, ogni pagina pura poesia da cui emergono parole capaci di toccarti nel profondo, di smuovere la coscienza e far riflettere. Reid ti sbatte la realtà davanti agli occhi e lo fa in modo brutale, senza convenevoli. Questa non è una fiaba dark, come poteva esserlo magari Juniper&Thorn. Questa è una storia che parla della nostra attualità, di ciò che ogni giorno ci troviamo a vedere nei telegiornali, i crimini che molte donne subiscono, il trattamento che siamo costrette spesso a sopportare, che da sempre, in ogni epoca e luogo, ogni donna sopporta ("il mondo non pende mai a favore di una donna"). Ma lady Macbeth alla fine si stanca di sopportare e soccombere e deciderà di prendere in mano la sua vita, di fare ciò che è giusto fare per evitare che tutto degeneri. Per evitare di annegare.

E in mezzo a un mondo così buio e dilaniato, ci sarà spazio anche per l'amore. Chi ha letto il libro potrebbe lamentare che l'amore sbocci troppo velocemente e sì, probabilmente è così, ma considerando anche il numero di pagine e ciò che quell'amore rappresenta, non mi sento di criticare la scelta dell'autrice. Si tratta di un amore che chiaramente va a creare contrasto con gli abusi, si tratta di un amore pulito, puro, consenziente. E la scena di sesso tra i due è tra le più belle che abbia letto, con la protagonista che sceglie in che modo usare il proprio corpo, che tipo di dolore invitare, che sceglie spontaneamente a chi donarsi, quando e come. Sarà anche affrettato il tutto, ma io l'ho trovato emblematico.

Lasciatevi trascinare da questa storia intensa e potente come poche, che persino con il suo inaspettato lato fantasy fatto di streghe, draghi e maledizioni, riuscirà a lasciare un segno indelebile. Non penso sia facile trovare storie simili, Ava Reid ha scritto Lady Macbeth mettendoci tanto coraggio e schiettezza e questa cosa va apprezzata. Un ringraziamento a Ne/oN per averla portata in Italia e tradotta (peccato per i tanti refusi trovati nel testo :/ )
Fonte immagini: Pinterest

venerdì 5 settembre 2025

Recensione: "Raven Boys" di Maggie Stiefvater (a cura di Giulia)

Buongiorno, lettor*! ^^
Continuiamo con le recensioni di settembre proponendovene una davvero a tema con la stagione autunnale imminente. Raven Boys è la lettura dalle vibes giuste, se state cercando magia e misteri, ed è avvincente come poche. L'ha letto la nostra Giulia, che torna a scrivere entusiasta le sue opinioni qui sul blog, e vi consiglia questo libro, ora disponibile in edizione Drago Oscar Mondadori, insieme agli altri volumi della serie.

Raven Boys
 di Maggie Stiefvater

Prezzo: 11,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 462
Genere: urban fantasy, paranormal romance
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 12 novembre 2014

È la vigilia di San Marco, la notte in cui le anime dei futuri morti si mostrano alle veggenti di Henrietta, Virginia. Blue, nata e cresciuta in una famiglia di sensitive, vede per la prima volta uno spirito e capisce che la profezia sta per compiersi: è lui il ragazzo di cui s'innamorerà e che è destinata a uccidere. Il suo nome è Gansey ed è uno dei ricchi studenti della Aglionby, prestigiosa scuola privata di Henrietta i cui studenti sono conosciuti come Raven Boys, i Ragazzi Corvo, per via dello stemma della scuola, e noti per essere portatori di guai. Blue si è sempre tenuta alla larga da loro, ma quando Gansey si presenta alla sua porta in cerca di aiuto, pur riconoscendolo come il ragazzo del destino non può voltargli le spalle. Insieme ad alcuni compagni, Gansey è da molto tempo sulle tracce della salma di Glendower, mitico re gallese il cui corpo è stato trafugato oltreoceano secoli prima e sepolto lungo la "linea di prateria" che attraversa Henrietta. La missione di Gansey non riguarda solo un'antica leggenda, ma è misteriosamente legata alla sua stessa vita. Blue decide di aiutare Gansey nella sua ricerca, lasciandosi coinvolgere in un'avventura che la porterà molto più lontano del previsto.

Buongiorno a tutti e a tutte! Che bello essere tornata qui. Devo ammettere che gli ultimi mesi sono stati intensi e un po’ pesanti, ma anche pieni di belle sorprese. Ho letto poco, è vero, ma ogni libro che ho scelto si è rivelato un viaggio incredibile. Oggi sono qui per parlarvi di uno YA uscito nel 2012, recentemente ripubblicato in una nuova edizione – per fortuna, aggiungerei.

Mi sono spesso chiesta cosa mi attirasse così tanto nella trama di Raven Boys. Forse la magia, forse il modo in cui personaggi così diversi si intrecciano, o forse il fatto che non ho mai sentito nessuno parlarne male. Alla fine credo di aver trovato la risposta: in questa storia tutto è affascinante.

Blue appartiene a una famiglia di veggenti: tutte hanno il dono di vedere il futuro, tranne lei. Ma la notte della vigilia di San Marco, quando gli spiriti dei defunti si manifestano alle sensitive di Henrietta, anche Blue ha una visione: un ragazzo. Forse è un presagio della sua morte, forse del suo primo amore.

«Ci sono solo due motivi per cui un non-veggente dovrebbe vedere uno spirito alla vigilia di San Marco, Blue. O è il tuo grande amore» disse Neeve, «o lo hai ucciso.»

Quel ragazzo è Gansey, ricco studente della prestigiosa Aglionby Academy, ossessionato dalla ricerca della tomba di Owen Glendower, antico re gallese sepolto lungo la linea di prateria che attraversa Henrietta. Con lui ci sono Ronan, Adam e Noah: i ragazzi corvo, che con il loro carisma e i loro segreti finiscono inevitabilmente per incrociare la strada di Blue.

Non sapevo bene cosa aspettarmi da questo libro. Avevo delle aspettative altissime e, fortunatamente, non sono rimasta delusa. Raven Boys ha una trama che incanta: ti cattura e non ti lascia andare. Il racconto, narrato da diversi punti di vista, permette di entrare in profondità nell’animo dei personaggi e di scoprirne l’essenza. I colpi di scena sono tanti: sorprendono, lasciano senza parole e, a volte, anche un po’ di amarezza.

Durante la lettura il senso di mistero non mi ha mai abbandonata: in certi momenti sentivo crescere dentro di me una vera e propria ansia per le scelte e le azioni dei personaggi. Mi sono immersa completamente nella storia, quasi fossi lì accanto a loro, alla ricerca della linea di prateria e dei segreti che nasconde.

L’introspezione dei personaggi è resa in maniera straordinaria. Non avevo mai letto nulla di Maggie Stiefvater e sono rimasta colpita dal suo stile: riesce a parlare di adolescenti e genitori senza cadere nei soliti cliché, senza dialoghi forzati o situazioni banali che fanno storcere il naso.

In Raven Boys ogni personaggio porta con sé una storia, un segreto, un enigma. E con un finale aperto a così tante domande che non vedo davvero l’ora di proseguire la serie per scoprire tutte le risposte rimaste in sospeso.

Se ancora non siete convinti a dare un’opportunità a questa saga, mi dispiace, perché queste pagine racchiudono tutto: amicizia, amore, magia, mistero e soprattutto il calore di una found family.

«Tutti sognano, solo che alcuni se ne dimenticano.»

Giulia


lunedì 1 settembre 2025

Recensione: "Come una maledizione" di Elle McNicoll (a cura di Ms Rosewater)

Buon lunedì, lettor*! ^^
Primo giorno della prima settimana di un nuovissimo mese, quant* come me emozionat* per le vibes autunnali che iniziano a sentirsi nell'aria? Io appena termina agosto sono già in modalità zucche e zucchette e letture dark academia :P Ma vediamo oggi cosa ha letto la nostra Ms Rosewater, che come sempre ci regala una delle sue accurate recensioni. Elle McNicoll è un'autrice di cui ha parlato spesso qui sul blog e della quale penso abbia letto tutto. Come una maledizione è il suo ultimo romanzo, nonché il seguito di Come un incantesimo. L'avrà conquistata come i precedenti? Vi lascio alla sua opinione e, se vi va, ricordatevi di lasciarci un commentino, ci fa sempre tanto piacere leggerli :) A presto!

Come una maledizione
di Elle McNicoll

Prezzo: 16,50 € (cop. flessibile)
Pagine: 272
Genere: libri per ragazzi, fantasy
Editore: uovonero
Data di pubblicazione: 28 marzo 2025

Dopo le magiche avventure narrate in Come un incantesimo, è in arrivo l'atteso secondo volume di una dilogia fantasy con protagonista una coraggiosa ragazzina neurodivergente. Edimburgo è una città piena di creature magiche. Nessuno può vederle... tranne Ramya Knox. Bloccata a Loch Ness mentre Edimburgo cade sotto il controllo di una sirena terribilmente potente, Ramya Knox è frustrata. Dovrebbe imparare la magia da sua zia Opal, ma non sta andando tutto liscio come sperava. Mentre cerca di salvare i suoi amici del Popolo Nascosto in città, segreti a lungo sepolti vengono alla luce e le leggende prendono vita. Ramya sa di essere diversa, sa di essere una strega. Ma ora deve imparare il vero significato dei suoi poteri... prima che tutto ciò che ama vada perduto.

Elle McNicoll
ha probabilmente cercato attraverso i suoi precedenti (ottimi) romanzi un carattere al quale affidare più avventure e lo ha giustamente individuato in Ramya, la giovane strega neurodivergente, disprassica, stilosa e dal carattere impulsivo che avevamo conosciuto qualche mese fa in Come un incantesimo: Ramya viene da una famiglia di streghe e riesce a vedere oltre il Glamour, ovvero il travestimento che le creature magiche assumono per non essere viste dagli umani.

Il volume precedente si chiudeva con una rivelazione per la bambina e la scoperta del proprio potenziale nonché lo scioglimento di un segreto a lungo tenuto in famiglia. Questo si apre in un luogo isolato, lontano dalla città, Loch Ness. È evidente che a Edimburgo è successo qualcosa di inquietante e pericoloso e Ramya col cugino Marley si trovano a casa della nonna, mentre le tre sorelle (Cassandra, la madre di Ramya e le due zie Leanna e Opal) e la nonna preparano in gran segreto una contromossa. Opal, anche lei neurodivergente e per questo molto vicina alla protagonista, dà alla nipote lezioni di magia e di vita che però Ramya comprende solo in parte, ansiosa com'è di mettersi alla prova come strega e dimostrare quanto è speciale.

È bello ritrovare i personaggi di Come un incantesimo (sia buoni che cattivi), anche se l'atmosfera è decisamente diversa, più cupa: sfruttando una location misteriosa e magica per antonomasia (Loch Ness, appunto), l'autrice aumenta la gradazione fantasy ripassando l'intero repertorio, unicorni esclusi. Ecco allora Ramya volare a cavallo di un drago, lanciare incantesimi che ricordano alcune battaglie magiche dei cartoni animati giapponesi, e arrivare addirittura all'interno di un vulcano spento dove si dice avesse sede la Tavola Rotonda di Re Artù. Mancano solo i templari. Scherzi a parte, è il mio gusto, ma a volte c'è un po' di sovraccarico da fantasy.

Ramya ha una personalità complessa, a volte perfino un po' irritante, ma poter trovare un difetto in un personaggio positivo e viceversa un lato amabile in uno negativo è, non solo ciò che distingue un carattere da una funzione, ma ciò che (scoprirà la stessa Ramya) permette di mettersi nei panni dell'altro. In lei si riconoscono atteggiamenti che chi lavora con la disabilità osserva spesso, ad esempio la ricerca di scorciatoie e un impegno altalenante anche verso obiettivi che la attraggono; stremata dalle logiche della scuola che la costringono a inseguire il gruppo facendo inutili e ripetitivi esercizi piuttosto che imparando con i suoi tempi e sfruttando le proprie capacità, Ramya non ha energie residue neanche per sviluppare il proprio talento di strega e spera di farcela senza fare troppa fatica.

Ma questa volta abbiamo anche l'occasione di conoscere meglio Marley, il cugino conforme e studente modello che un po' soffre di non essere incluso nel circolo della magia di famiglia, ma darà il suo contributo, supportando la cugina e dandole talvolta dei limiti razionali. Compaiono poi nuovi amici, come Alona, una driade affine al mondo vegetale, e nuovi nemici, ad esempio il druido o la geniale increspatura, una creazione che smuove le emozioni più profonde e rappresenta quasi un concetto filosofico.

Protagoniste assolute, nel bene e nel male, sono comunque le donne, che siano streghe o sirene, bambine, ragazze o adulte, a loro l'autrice affida le forze della Natura, l'acqua, il fuoco, la flora, la voce. Sono il nucleo della famiglia a cui appartiene anche Ramya, le custodi della magia e le protettrici del Popolo Nascosto e del mondo. Alla maggiore consapevolezza della protagonista corrisponde una nuova complessità psicologica e morale delle situazioni e dei livelli di lettura; le tematiche di Come un incantesimo, alcune trasversali a tutta la produzione di McNicoll, vengono ulteriormente sviluppate e Ramya impara a comprendere meglio i sentimenti delle persone che la circondano (primo tra tutti Marley), spostando progressivamente la propria attenzione dal solo sé a includere gli altri.

La partenza è lenta, per rielaborare gli eventi del romanzo precedente e introdurre la nuova situazione, costruendo una storia che non è un semplice un proseguimento né tanto meno una copia, il ritmo e l'intensità del racconto aumentano col procedere della vicenda, diventando sempre più appassionanti (le ultime 50 pagine le ho lette in una sola sessione).

Se amate quest'autrice ancora una volta non sarete delusi, e se non la conoscete riuscirete a perdonarle anche il sovraccarico fantasy.

Mrs Rosewater



Photo credit: @lisapavesi

Copia omaggiata dalla casa editrice Uovonero, che ringraziamo di cuore.

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